Lo chiamano il “leone di Ischia” perché uno come lui non molla mai e la sua storia lo testimonia. Gianni Sasso è un grande atleta, uno di quelli che entrano nella storia dalla porta principale. E' nato a Ischia nel 1969 e nel 1986 perse una gamba in un terribile incidente stradale. Girava per l'isola a bordo di una vespa insieme ad un amico quando una Fiat Uno li travolse. Un tragico evento che avrebbe abbattuto chiunque ma non lui. E' diventato nel corso degli anni una colonna della nazionale di calcio per amputati e ora è pronto per partecipare alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nel paratriathlon, disciplina a cui si è avvicinato tre anni fa. Per riuscire nell'impresa sono serviti mesi e mesi di sacrifici. Una lunga rincorsa andata a buon fine con la convocazione arrivata lo scorso mese di luglio. Ora però il sogno a cinque cerchi è sempre più vicino e l'11 settembre, giorno della sua gara, diventerà definitivamente realtà. Il “leone di Ischia” non andrà in Brasile per fare la comparsa ma cercherà di salire sul podio per tornare a casa con una medaglia. La sua è una delle specialità più dure: si parte con 750 metri a nuoto, si prosegue con 20 km in bici per chiudere con 5 km di corsa. Insomma una prova per uomini veri in cui Sasso è pronto a stupire.
Paralimpiadi. Gianni Sasso, il "leone" sogna una medaglia
Gareggerà nel paratriathlon l'11 settembre, rappresenterà la Campania e l'Isola di Ischia
Redazione Ottopagine