«Non vogliamo stimolare inutili allarmismi ma è nostro dovere, in chiave preventiva, assumere provvedimenti per la salvaguardia dell’intera comunità». Così il vice sindaco di Palma Campania, Sabato Simonetti, che ci ha accompagnati – insieme al luogotenente del Comando di Polizia Municipale, Antonio Nunziata – nel nostro viaggio tra i pozzi avvelenati dell’ex discarica Pirucchi, in località “Balle”. Siamo praticamente a pochi passi dall’autostrada. E’ da qui che partono le questioni che oggi tengono banco nella cittadina vesuviana e che preoccupano non poco la cittadinanza.
A Palma Campania la falda acquifera è inquinata. Lo ha stabilito la SAPNA, azienda regionale che attualmente gestisce la discarica chiusa circa 15 anni fa. L’ultimo monitoraggio ha reso dati impietosi. Il percolato rilasciato dai rifiuti e finito nel sottosuolo ha “sporcato” la falda acquifera prelevata dai pozzi spia. Nichel, fluoruri, arsenico, ferro e manganese superano i valori consentiti fino a 9mila volte in più. Dati che fanno accapponare la pelle. Un nuovo incubo per migliaia di cittadini che risiedono in una vasta area che si estende dall’agro nolano a quello vesuviano.
Un incubo dinanzi al quale il sindaco Vincenzo Carbone, responsabilmente, non se l’è sentita di far spallucce. Coraggiosamente, il primo cittadino palmese si è fatto promotore di un’iniziativa “poco popolare”. Con propria e specifica ordinanza, Carbone ha vietato l’utilizzo dell’acqua dei pozzi nelle campagne del territorio beccandosi gli improperi di centinaia di agricoltori locali. Il motivo è facilmente intuibile. Ferma restando la necessità di ulteriori controlli e approfondimenti, la presenza di metalli nell’acqua può causare effetti nocivi a lungo termine sulla salute e può, naturalmente, contaminare frutta ed ortaggi coltivati nei campi irrigati dall’acqua dei pozzi avvelenati.
Dal momento che il timore di una nuova bomba ecologica serpeggia, non solo a Palma Campania ma anche tra i comuni limitrofi, per l’8 settembre è stato programmato, presso la sala consiliare del Comune, un tavolo tecnico con l’Arpac, la Sapna, la Regione Campania, l’Asl e l’Istituto Zooprofilattico di Portici. Nel corso dell’incontro si dovrà capire quanto sia elevato il grado di contaminazione e quali rimedi dovranno essere attuati per farvi fronte. Noi, in quella discarica ci siamo stati…
Rocco Fatibene