Il 15 gennaio scorso un'assicuratrice di Morcone era stata uccisa con numerose coltellate da un 34enne poi arrestato. Ieri a Foglianise probabilmente la stessa sorte è toccata a Marcella Caruso, 40 anni a novembre, commerciante di Foglianise, trovata morta nella sua camera da letto colpita al collo da alcuni fendenti forse inferti con una sorta di forchettone affilato, di quelli a due denti utilizzati per il barbecue. E’ questa al momento è l'ipotesi dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio e del Reparto operativo che stanno indagando sul secondo possibile femminicidio registrato nel Sannio in due mesi e quattro giorni, e che stanno cercando un 39enne che al momento è l'unico indagato per l'omicidio. Si tratta di un amico della vittima. La sua auto è stata trovata incidentata a circa duecento metri dall'abitazione della 40enne. Di lui, nessuna traccia. Sarebbe dovuto rientrare a lavoro dopo la pausa pranzo, ma dalle 14 di ieri nessuno ha più sue notizie.
I fatti secondo una prima ricostruzione. Erano circa le 14 quando al campanello dell'appartamento di via San Rocco, dove Marcella viveva con la sua famiglia, due delle tre figlie hanno bussato alla porta.
Dopo vari tentativi di mettersi in contatto con la madre, anche attraverso svariate telefonate, le due ragazze si sono preoccupate ed hanno allertato una zia che aveva le chiavi di riserva della loro abitazione. L'auto di Marcella, una Citroen C3 era parcheggiata regolarmente nel cortile della palazzina. Quando la congiunta è arrivata in via san Rocco, a pochi passi dall'omonima chiesetta, ha inserito le chiavi nella toppa del portone ed è entrata. Agghiacciante la scena che si è presentata agli occhi della donna e delle due giovani. Tracce di sangue ovunque. Poi, in camera da letto, un vero e proprio incubo. Marcella era distesa sul letto.Il corpo, ormai senza vita, era in una pozza di sangue che le copriva anche il viso. Immediata la telefonata al 118. Quando sono arrivati i soccorritori dell'ambulanza di Foglianise hanno capito subito che c'era qualcosa di strano e non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della commerciante ed avvisare il 112. Sul posto sono accorsi i carabinieri della Stazione di Vitulano, della Compagnia di Montesarchio, con il capitano Erminio De Nisco, del Reparto operativo e del Nucleo operativo per i rilievi scientifici e il comandante provinciale dell'Arma, il colonnello Pasquale Vasaturo. All'inizio gli investigatori avevano presupposto un tragico suicidio. Poi, invece, qualcuno ha notato un'auto finita fuori strada lungo una stradina in discesa, a circa duecento metri dalla casa della 40enne. Si tratta di una Skoda Fabia finita contro un palo dell'Enel.
Quando i carabinieri sono arrivati nel luogo hanno subito notato che nell'abitacolo c'erano vistose tracce di sangue. All'interno non c'era però nessuno. L'auto era in uso ad un 39enne che conosceva bene la vittima. Nessuna traccia dell'uomo. I militari hanno cercato di rintracciarlo nel luogo in cui lavora, a casa, negli ospedali cittadini. Niente di niente. Svanito nel nulla nonostante le ferite riportate nell'incidente. Col passare dei minuti quello che era sembrato fino ad allora un suicidio, si è trasformato in altro: un omicidio. A rimarcare questa ipotesi, anche l'esito del sopralluogo effettuato sostituto procuratore Marilia Capitanio e dal medico legale, la dottoressa Monica Fonzo. Secondo una prima ipotesi che dovrà essere eventualmente confermata, il 39enne avrebbe colpito col forchettone più volte la vittima al collo. Ha usato una violenza inaudita che ha provocato estese e profonde ferite alla malcapitata. Subito dopo – anche questo si tratta di un'ipotesi che dovrà essere confermata -, l'uomo è uscito dalla casa e si è messo alla guida dell'auto e, mentre percorreva a tutta velocità il tratto di strada in discesa che da via San Rocco conduce al convento di Sant'Antonio di Vitulano, si è schiantato contro il palo. Le ricerche dell'uomo sono proseguite fino a notte fonda. Decine le auto dei carabinieri e della polizia che hanno perlustrato le campagne di tutta la Valle Vitulanese.
I militari del Reparto operativo per tutto il pomeriggio e fino a sera hanno rilevato, le possibili armi del delitto – è stato sequestrato anche un taglierino – le numerose impronte trovate nella casa e le tracce di sangue sia nell'appartamento che nell'auto incidentata che è stata poi sequestrata. I carabinieri della Stazione hanno invece ascoltato una decina di persone. Dai primi soccorritori ad essere entrati nella casa ai parenti sia della vittima che dell'uomo ricercato. Al termine delle indagini, dopo circa sette ore dal ritrovamento del cadavere, la salma di Marcella Caruso è stata trasportata all'obitorio del Rummo dove probabilmente nella giornata di oggi continueranno gli accertamenti medico legali. Dolore e sconcerto in paese dove Marcella era molto conosciuta anche per via della sua attività. Da circa un mese, infatti, aveva inaugurato un nuovo negozio aperto in società con un'altra persona. Si tratta di una cartolibreria specializzata anche nella vendita di oggettistica ed articoli da regalo. Scene strazianti quando a Foglianise è arrivato il marito della 40enne, un militare che lavora a Napoli.