Avellino

“E' inaccettabile che a due mesi dal rogo del deposito Urciuoli, ancora ci siano i rilievi relativi alle emissioni inquinanti nell'aria. I nostri agricoltori sono rovinati. I cittadini non possono comprare in zona frutta e verdura. Non esiste un registro tumori o centraline anti-inquinamento. Questa è la sintesi del disinteresse che esiste per il territorio della Valle del Sabato”. A parlare ai microfoni di Ottochannel, con il nostro Angelo Giuliani (Servizio video, clicca sulla foto di copertina), è Paolo Spagnuolo, sindaco di Atripalda.

Parole pesanti, ma non nuove, che idealmente si integrano all'esposto presentato in Procura, per la seconda volta dopo quello del 2013 (Che vi alleghiamo integralmente in basso, così che anche voi, come il Procuratore Cantelmo, potrete dargli un'occhiata). Carte consegnate questa mattina dal dottore Mazza che guiderà la marcia di domani.

Due le analisi citate dal documento che meritano particolare attenzione: Lo studio eseguito nel 2007 dall' ASL AV2 e dalla S.U.N. (Seconda Università di Napoli), indagine mai terminata, che evidenziava nella media Valle del Sabato ( Altavilla, Chianche, Tufo, Montefredane, Manocalzati, Prata P.U. E Pratola Serra) un grado di mortalità maggiore per tumori ossei e del connettivo rispetto al resto della regione Campania. Inoltre, sempre secondo lo studio riportato, la Provincia di Avellino risulta essere al primo posto tra le province per morti causate dalla leucemia e seconda solo a Caserta per mortalità da tumori maligni delle labbra, cavo orale, faringe e stomaco. Una percentuale di vittime per leucemie davvero elevata è stata individuata nel comune di Pratola Serra, mentre per tumore al colon a Montefredane. Poi, come si evince sempre dall'esposto, a causa di rallentamenti burocratici, questa ricerca epidemiologica fu sospesa.

C'è poi una seconda analisi condotta dall'Arpac nel 2005, dopo il rogo dell'Irm (azienda che si trovava nei pressi di Manocalzati). Dati che rivelavano una presenza fuorilegge nell'atmosfera di policlorobifenili,(composti organici di varia natura, i più pericolosi sono simili alla diossina per effetti e proprietà) oltre a rame, piombo, stagno, berillio, vanadio, tallio. Mentre le acque del fiume Sabato risultavano inquinate sia a livello superficiale che sotterraneo. E contenevano valori di ammoniaca, manganese, cloruri superiori alla norma.

Carte che evidenziano, una volta ancora, il disinteresse e l'indifferenza che per troppo tempo ha finito per offuscare le vicende della Valle del Sabato. Dove si continuava a morire, e non si faceva abbastanza per evitare il dramma. Tutto finiva per cadere sotto silenzio. O i cittadini protestavano in modo scomposto, senza mai riuscire a compattarsi. Domani servirà a dimostrare che è stato fatto un grande passo in questa direzione: mettersi insieme per la salute del territorio.

E anche le istituzioni dei comuni coinvolti sembrano aver recepito il messaggio. Oltre a Spagnuolo, sarà presente alla marcia Valentino Tropeano, primo cittadino di Montefredane, e Paolo Foti, sindaco di Avellino. Sperando non si tratti dell'ennesima passerella, senza ripercussioni reali sul territorio. Come troppe volte è accaduto in passato.

“Ascolteremo i cittadini – afferma Spagnuolo – e poi, come sindaci, li rappresenteremo nelle sedi deputate. Ogni decisione che riguarda il territorio della Valle del Sabato dovrà da oggi essere decisa in modo collegiale, condivisa e coordinata. Siamo di fronte ad una situazione così delicata che, ogni intervento, rischia di diventare la classica goccia che fa traboccare il vaso”.

Andrea Fantucchio