Avellino

Il nodo Assoservizi, le procedure di gara utilizzate dalla giunta e soprattutto il metodo che si è configurato nelle decisioni prese prima, durante e dopo l’esplosione del caso, rischiano di far saltare nuovamente il numero legale in consiglio comunale. Dopo l’ultima riunione, infatti, le fibrillazioni in maggioranza assomigliano molto da vicino ad un’altra crisi, l’ennesima nel corso della tormentata gestione Foti. Dimostrazione plastica ne è la difficoltà ad uscire dall’empasse innescato dalla mozione del capogruppo di opposizione Dino Preziosi. Un’opzione alternativa a quella proposta dalla giunta per risolvere il rapporto con la srl, concessionaria del servizio di accertamento e riscossione dei tributi locali, che vede ancora tanti membri della maggioranza su posizioni diverse. Tutto ciò concorre a rendere il rischio di un altro siparietto, con “fuga” dall’aula, come quello della scorsa assise, tutt’altro che improbabile. A serrare le fila ci prova il capogruppo del Pd in consiglio, Ida Grella, che dà la sua lettura dello stato dell’arte e lancia un appello a quanti hanno palesato ancora una volta il loro dissenso.

Preside Grella, il clima alla vigilia dell’assise di venerdì non sembra dei migliori nel gruppo di maggioranza: cosa succede?

«La situazione non è per nulla semplice. All’interno del gruppo del Pd e dell’intera maggioranza si sono palesati dei distinguo, per me totalmente inspiegabili. Del resto, nel prossimo consiglio comunale si tratterà solo di respingere una mozione presentata dall’opposizione dopo l’ampio dibattito che si è già registrato nella scorsa seduta. E per di più dopo i passaggi effettuati dalla giunta in questi giorni che sono indicativi di una completa assunzione di responsabilità. Oltretutto, la procedura di revoca-annullamento avviata nei confronti di Assoservizi supera la mozione stessa...».

Molti dei nove consiglieri che durante la scorsa seduta lasciarono i lavori al momento del voto, però, restano sulle loro posizioni...

«Credo che in questo momento sia il caso di guardare la realtà fattuale delle cose e non far mancare il sostegno all’amministrazione. Siamo in una fase nella quale l’impegno profuso è massimo. Si sta lavorando alacremente su più fronti e alla soluzione di tante questioni che riguardano la città. Questo sforzo non deve essere messo in discussione o comunque offuscato dall’avere posizioni diverse su una questione».

Dunque, secondo lei cosa dovrebbero fare i consiglieri di maggioranza?

«Restare in aula e votare. Bisogna essere coerenti, Poi attenderemo l’esito e democraticamente lo accetteremo. Far cadere il numero legale, un’altra volta, significherebbe cristallizzare un atto politico ben preciso».

E lo faranno?

«Il mio auspicio è questo, anche perché stiamo parlando dell’Abc dello stare in un gruppo politico o in un partito. D’altra parte, la mozione contiene anche un giudizio politico sull’operato della giunta che va al di là del merito della questione».

È d’accordo con il percorso adottato per chiudere il rapporto con Assoservizi?

«I contenziosi amministrativi vanno sempre presi con le molle. Bisogna seguire la giusta procedura. Ora siamo in una fase interlocutoria con Assoservizi ma presto arriveremo alla conclusione del rapporto. È questa la procedura corretta».

E adesso come procederà il Comune?

«Intanto stiamo già potenziando l’Ufficio Tributi, nelle more di una nuova gara per affidare il servizio di accertamento. E, inoltre, abbiamo dato mandato al segretario per avviare l’iter di redazione di un nuovo regolamento sui tributi da scrivere insieme alla minoranza. Una cosa è certa: bisogna dire basta all’evasione fiscale e alle sacche di privilegio. I cittadini devono comprendere che meno contribuenti pagano le tasse e più queste saranno esose».

Resta la questione degli avvisi di accertamento già emessi. Sono atti legittimi o rischiano di creare due pesi e due misure?

«È vero che, a quanto pare, il contratto con la concessionaria sia viziato formalmente da alcuni elementi che non tornano ma è anche vero che l’attività svolta da Assoservizi ha fatto emergere un numero impressionante di evasori. Dunque, distinguiamo tra gli atti prodotti che sono legittimi e il rapporto con il Comune che invece per certi versi non lo sarebbe. Ad Avellino non ci saranno cittadini di serie A e di serie B. Chi non ha ricevuto finora l’avviso di accertamento lo avrà in seguito. E mai come in questo momento, con le difficoltà che si registrano per i conti dell’ente, tutti devono pagare il dovuto».

Qual è il suo appello?

«Senza dubbio a non far cadere il numero legale e consentire a tutti di esprimere il proprio voto. Da parte mia, lo ribadisco, non voterò la mozione Preziosi perché il suo contenuto, pur apprezzabile, è superato dai fatti. All’ultima riunione di maggioranza sia l’assessore Iaverone sia l’assessore Marchitiello hanno spiegato l’iter imposto dalla legge da seguire in casi del genere. Inoltre, per dirla tutta, ritengo che non si concretizzi alcuna responsabilità da parte di un consigliere nel respingere una mozione del genere».

Se venerdì dovesse ripetersi la “fuga” dall’aula, però, sarà crisi vera. Sente questo rischio?

«In politica nulla è impossibile, tutto è in divenire. Dunque mai dire mai. Ma una cosa è certa: i cittadini hanno bisogno di sapere che c’è un gruppo di consiglieri che sostiene questa amministrazione comunale».

Alessandro Calabrese