Sono trascorsi  venti giorni dall’incontro tra il Presidente della Giunta Regionale della Campania Vincenzo De Luca e il sottosegretario Guido Lotti in merito alla riforma della “Buona Scuola” che ha travolto la regione.

"Ad oggi - scrive Tonino Scala Coordinatore regionale della  Campania "Sinistra Italiana" - nulla è dato sapere sugli esiti di una vicenda triste e ignobile, a meno di tre settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico. Il Presidente, in quell’incontro, chiese di verificare con la massima attenzione il problema dei criteri e delle graduatorie e nel contempo sollecitò un impegno concreto da parte del governo centrale, atto a ridurre il numero degli insegnanti da trasferire fuori Campania.

A tutt’oggi nulla è stato fatto nonostante le manifestazioni, le proteste dei docenti. Una riforma che lascia nel limbo e nell’incertezza più totale creando, come spesso accade, una enorme disparità tra il nord e il sud del paese.

A nord con l'esodo dei nostri insegnanti si garantisce una copertura delle cattedre, a sud, invece, la riforma ha  creato problemi incomprensibili non assicurando che gli insegnanti ricoprano una sola cattedra  presso un singolo istituto che non sempre si trovano nella stessa città gettando nel panico interi istituti scolastici. Questo guazzabuglio non danneggia  solo il corpo degli insegnanti, ma la scuola nella sua essenza dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, la totale inefficienza e disattenzione del governo in tema di istruzione. Mi auguro che il Presidente De Luca faccia risentire con forza la sua voce ricordando al sottosegretario e al governo che è giunto il momento di intervenire con una certa urgenza  per evitare disagi creati da una riforma assurda che ha calpestato la professionalità dei docenti, annullando di fatto sacrifici fatti in tanti anni di lavoro. La cosa che più di ogni altra merita vendetta, è il non rispetto per coloro i quali, parlo degli insegnanti, dopo anni trascorsi a studiare, dopo anni di sacrifici immani, vedono svanire un sogno, spezzato da un algoritmo."

Un’operazione matematica che disgrega le famiglie e distrugge la scuola.

"Tanti insegnati in Campania, come in tutte le regioni del sud, sono  in attesa di informazioni certe sul loro futuro lavorativo, l’auspicio è che si faccia presto: è già troppo tardi. La cosa più assurda in questa vicenda kafkiana è che per evitare questo caos sarebbe bastato semplicemente unire le fasi e ogni docente, secondo il suo punteggio, sarebbe stato assunto nella sua provincia, nella sua graduatoria. I misteri di una riforma che è stata l’ennesimo spot di un governo che continua a macinare provvedimenti solo per apparire non curando la sostanza, disinteressandosi, con una arroganza unica, di quelli che ci sono dietro le riforme, in questo caso insegnanti, alunni e famiglie."

Gianni Vigoroso