Centola

di  Siep

Sono morti nel loro mare in una grotta molto profonda. Sono morto a metri di profondità al largo di Palinuro. Una immersione, come le altre, come le tante che Mauro Cammardella, Silvio Anzola e Mauro Tancredi facevano. Il mare era la loro grande passione. Erano scesi in acqua con un gruppo di altre 12 persone. In muta, con il pollice alto tra pesci e coralli e sempre immersi nel blu profondo. La tragica spedizione subacquea con tre morti e due dispersi a Palinuro è stata guidata dalla Mauro Sub, un centro Padi. Il tiolare, Mauro Cammardella, di Palinuro, è morto. Era un istruttore PADI, CMAS e DAN, svolge l’attività subacquea con grande passione ed era un profondo conoscitore dei  fondali e delle grotte di Capo Palinuro, dove s’immergeva tutti i giorni. Anche nei mesi più freddi. Si avvaleva di un team di istruttori e guide specializzati in grotta. 

L’incredulità cresce in paese su come tutto questo possa essere successo a due sub molto esperti. Mauro Cammardella si immergeva ogni giorno, anche nei periodi freddi. Il suo centro diving, `Mauro sub´ ha meritato cinque stelle. Stesso discorso per Mauro Tancredi che nel centro era diventato aiuto istruttore. 

Con loro c'era Silvio Anzola, originario di Parma ma che da tempo viveva a Milano. L’ingegnere di 59 anni aveva una grande passione per le immersioni. C'era anche lui scorso 16 agosto con il suo amico Cammardella, ad accompagnare la figlia nel suo battesimo subacqueo. Su Facebook le foto di quel momento, di «incredibile felicità», come aveva postato sulla sua bacheca. Ha guidato la figlia in acqua per la sua prima immersione, mostrando agli amici l'impresa su Fb. "Emozione indescrivibile per il papà", commenta Cammardella pubblicando le foto scattate nei fondali. L'ultimo post di Anzola risale  a giovedì: "Questa mattina immersione io e Fabio con benedizione di Mauro. Non aggiungo altro per evitare travasi di bile. Grazie a entrambi".

I tre secondo una prima ricostruzione sarebbero rimasti intrappolati nel cunicolo della `Scaletta". Un passaggio difficile. Il cunicolo, lungo 16 metri e alto appena un metro e venti, non è per tutti. Non viene affrontato dai principianti. «Quel cunicolo non è affatto semplice da attraversare. Strettezza, acqua torbida, affanno malore. Continuano ad annotare frasi amici e allievi sulla bacheca del maestro. «Ma come può succedere, con te solo immersioni in totale sicurezza» scrive Pietro. Erano tutti serissimi professionisti.  "Mauro...", si limita a scrivere Tiziana. "Ditemi che non è vero" chiede Corrado, "Sono addoloratissimo, una preghiera per tutti gli amici del diving Mauro Sub" scrive Matteo.

Fondali e grotte che incantano ma che negli anni sono state lo scenario di tante morti. Nel 1984, il 16 agosto nelle acque della `Cala fetente´, morirono due giovani speleologi subacquei friulani. Altri 4 nel giugno del 2012 nella zona della Grotta del Sangue.