Il sindaco di Centola Carmelo Stanziola come molti si è aggrappato alla speranza “all’interno della grotta c’è una bolla d’aria nella quale potrebbero essersi rifugiati i tre”, ipotesi che sarebbe stata confermata dal capo squadra esperto dei sommozzatori dei vigili del fuoco Gerardo Biraglia che informa che nella grotta, nel cunicolo della scaletta ci siano sub speleologi che stanno cercando di raggiungere la bolla. I corpi dei tre sub dispersi da questa mattina Mauro Cammardella, Mauro Tancredi e Silvio Anzola, sono stati individuati ad una profondità di 45 metri, un punto profondissimo. Proprio pochi giorni fa Silvio Anzola una delle vittime aveva accompagnato la figlia nel suo “battesimo subacqueo”. Intanto degli otto che stamattina sono usciti per immergersi nelle acque di Palinuro, 5 sono riusciti a risalire e sono ascoltati nella capitaneria di porto di Palinuro, gli altri tre si trovano ancora in quella grotta. Nel 2012 un’immersione sempre nelle acque di Palinuro fu fatale per 4 sub, l’incidente nella zona della Grotta del Sangue, il fango che si sollevò durante l’immersione fece perdere l’orientamento ai sub.
Secondo le prime testimonianze il gruppo che si è immerso questa mattina si è diviso, Mauro Cammardella, Mauro Tancredi e Silvio Anzola, proprio perché esperti hanno raggiunto il punto più pericoloso. “Non ci siamo accorti di nulla perché abbiamo seguito un percorso diverso” ha dichiarato uno dei superstiti “solo quando siamo saliti ci siamo resi conto della loro assenza”. “L’acqua era torbida, mi sono immerso ma non sono riuscito a vedere niente”. Così Fabio Barbieri, 61 anni, genovese, dal 1983 a Palinuro, sub esperto al punto da aver mappato per primo il cunicolo della ‘scaletta’ nel quale sarebbero rimasti intrappolati i tre sub a Palinuro-Centola. “Mi ha chiamato la Capitaneria di Porto di Palinuro – ha dichiarato Barbieri all’Ansa - e mi ha chiesto di immergermi. Quando ho raggiunto i 50 metri di profondità e mi sono avvicinato al cunicolo l’acqua era torbida e la visibilità praticamente pari a zero, così sono stato costretto a risalire”. Il cunicolo, lungo 16 metri e alto appena un metro e venti non è per principianti. “Non è affatto semplice da attraversare – aggiunge Barbieri – sia per la strettezza che per il fondo limaccioso. Ai tre sub può essere accaduto di tutto: un inconveniente tecnico, un malore o una fase di affanno”. “Conoscevo benissimo Mauro Cammardella e Mauro Tancredi, erano ottimi professionisti e molto esperti”, conclude. Già nel 1996 Fabio Barbieri partecipò nelle grotte della stessa zona al recupero delle salme di tre sub di nazionalità polacca rimasti intrappolati tra i cunicoli.
Redazione Salerno