Nella storia olimpica italiana nessuno potrà dimenticare Giovanni Abagnale, una “b” in meno nel cognome rispetto ai famosi fratelloni di Castellamare di Stabia, ma la stessa passione per il canottaggio. Insieme a Marco Di Costanzo ha vinto una medaglia di bronzo nella specialità del 2 senza facendo tornare agli italiani la passione per i remi insieme agli amici del 4 senza, altra barca con due campani a bordo come Giuseppe Vicino e Matteo Castaldo. Giovanni Abagnale dopo il podio olimpico è tornato a casa nella sua Sant'Antonio Abate dove è stato accolto da vero eroe. Una breve tappa prima di ripartire per i campionati del mondo under 23 con enormi motivazioni. A casa ha trovato il tutto esaurito con parenti e amici che hanno preso d'assalto la sua abitazione. Ad accoglierlo c'era la banda del paese che ha suonato l'inno nazionale, le sorelle, i genitori e gli amici di sempre, perché la gloria olimpica è qualcosa di straordinario ma l'abbraccio dei propri cari lo è di più. Giovanni ha trovato anche una torta con i cinque cerchi olimpici, uno striscione che recitava “Giovanni sei il nostro orgoglio” e un quadro della sua foto sul podio di Rio de Janeiro in quello che è stato il momento più bello della sua giovane carriera.
Olimpiadi. Accoglienza da eroe per Giovanni Abagnale
Sant'Antonio Abate ha accolto alla grande il canottiere che ha vinto la medaglia di bronzo
Redazione Ottopagine