Benevento

In quella magica domenica romana di inizio maggio Teodorico Caporaso è entrato di diritto nella storia dello sport italiano e mondiale. Perché chi si qualifica per i giochi olimpici e gareggia sotto il sacro fuoco di Olimpia va ricordato e applaudito. Teo ha realizzato il suo sogno e ora è pronto a viverlo fino in fondo. Non è mai facile qualificarsi, ma se non fai parte di un gruppo sportivo e devi pensare prima di tutto a crearti un futuro non avendo uno stipendio sicuro, tutto diventa più difficile. Teodorico Caporaso è uno dei pochi atleti olimpici a non far parte di un gruppo sportivo. Negli ultimi dieci anni, mentre scalava le posizioni in Italia e nel mondo nella 50 km di marcia, si è anche laureato. E' diventato Ingegnere e collabora con l'Università Federico II di Napoli. Il sannita, che gareggerà il 19 agosto alle 12:00 ora italiana, affronta la 50 km di marcia con l'obiettivo di avvicinare il suo personale stabilito a Roma (3:48.29) anche se non sarà per nulla facile. L'importante sarà terminare la gara e magari provarlo a fare tra i primi 20. L'Italia non ha possibilità, salvo clamorosi sviluppi, di salire sul podio. Il migliore degli azzurri, dopo il clamoroso caso di doping-bis che ha riguardato Schwazer, è il romano Marco De Luca che proverà ad entrare nei primi 10. Tornando a Caporaso, nella sua Benevento saranno tanti gli amici e i tifosi che saranno incollati davanti alla tv. Prima di tutto ci sarà Roberto Sanginario, colui che è stato il primo allenatore del marciatore. Sicuramente ci sarà Gianni Caruso, colui che ha aperto le porte dell'atletica a Caporaso più di dieci anni fa. E poi a fare il tifo ci sarà tutta la sua famiglia, i suoi amici e anche tutti coloro che vedono in questo simpatico e tenace Ingegnere un vero esempio da seguire.