A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, recita una frase attribuita a Giulio Andreotti. Spesso, non sempre. Come in questo caso, dove il tasso di comprensibile malizia, ma anche di un'attenzione comunque da rimarcare, è spiegabile con l'avversione che ogni automobilista nutre nei confronti degli autovelox. Trappole micidiali di cui è disseminato ogni tratto viario, nelle quali è facile incappare. Sistemi ideati come presidio di sicurezza, diventati un'autentica manna dal cielo per le sempre anemiche casse dei comuni.
Ecco perchè non c'è da meravigliarsi della segnalazione di un cittadino rispetto a quanto ha potuto osservare ieri lungo la provinciale che collega Telese Terme a Cerreto Sannita. La stava percorrendo al volante della sua auto quando ha notato una macchina dei vigili urbani di Castelvenere ferma ai lati della carreggiata; poco più in là un autovelox, peraltro annunciato dalla relativa cartellonistica. Ad incuriosirlo è stata però una circostanza: la micidiale macchinetta che turba i sogni di quanti si mettono in viaggio – ne sanno qualcosa gli utenti della Benevento- Caianello - era 'nascosta' da un Fiat Fiorino; non visibile, dunque. Uno stratagemma per 'fregare' i malcapitati in transito? Fosse stato così, ci saremmo trovati di fronte ad una marchiana violazione della norma.
Niente di tutto ciò. Ad assicurarlo è il tenente Antonella Scetta, che guida la polizia locale del paese noto per le sue cantine. “No, nessun sotterfugio, ci mancherebbe. Stavamo facendo le prove con il computer, quel Fiorino era del tecnico che non aveva ancora completato l'installazione dell'autovelox...”. Che poi è entrato in funzione. Quanti ne ha beccati? Meglio non saperlo.
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