Torrecuso

Un milione di ettolitri prodotti da oltre 100 aziende imbottigliatrici e circa 8000 produttori viticoli. I vini dei territori del Taburno rappresentano circa il 60% della produzione della Campania, ma non riescono ad affermarsi nel panorama italiano dove, secondo l’ultima indagine di Vinitaly, non compare neanche un’etichetta tra i più venduti nella Gdo. Per invertire questa tendenza il Gal Taburno punta sul Marchio D’Area “Terre del Taburno” e punta sui suoi pregiati e apprezzati vini il rilancio di tutta l’area. Con il Marchio d’Area “Terre del Taburno” beneficeranno di nuova visibilità nell’ambito di un’unica strategia di comunicazione e marketing territoriale vini come l’Aglianico e la Falanghina del Sannio, il Taburno Docg e il Sannio Doc, per citare solo alcuni dei vini più noti di questo territorio che si estende su 23 comuni, tutti noti per la produzioni di vini di eccellenza: Airola, Apollosa, Arpaia, Bonea, Bucciano, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Cautano, Dugenta, Foglianise, Forchia, Frasso Telesino, Limatola, Melizzano, Moiano, Montesarchio, Paolisi, Paupisi, Sant'Agata De’ Goti, Solopaca, Tocco Caudio, Torrecuso, Vitulano.

Il territorio del Taburno su cui si coltivano sessanta tipologie di vini su circa 11mila ettari può contare su 1 DOCG, 3 DOC e 1 IGT per un giro d’affari di 900 milioni di € sul totale del vino campano che è di 1,8 miliardi di € (il 15% del fatturato italiano). Produzione e fatturato che dal Marchio d’Area potrebbero beneficiare di un aumento di circa il 30% in volume e non meno del 15% a valore, ma soprattutto incrementare l’export. I vini del Sannio, infatti, sono molto apprezzati sui mercati internazionali.

“Grazie all’aggregazione che deriva dal Marchio d’Area potremmo sviluppare sotto un unico brand un’offerta integrata dei nostri vini con ricadute importanti sull’economia locale, l’occupazione e lo sviluppo” – sostiene Mario Grasso, Presidente del Gal Taburno – “Grazie alle sinergie sul territorio e a forme di aggregazione, sostenute dal Gal Taburno o sviluppate autonomamente da imprese e istituzioni attraverso la promozione del Marchio d’Area, sarà possibile costruire un’offerta territoriale integrata e conquistare l’attenzione del mercato turistico aumentando i flussi di visitatori sul territorio e nelle sue strutture ricettive e di ristorazione, ma anche dare maggiore visibilità ai prodotti del territorio come i nostri vini”. Il rilancio del territorio, legato ai suoi vini, passa per una strategia che coniuga produzione vitivinicola, alimentare e turismo puntando anche sul recupero della “Strada del Vino e dei prodotti tipici delle Terre Sannite” (istituita con Decreto Regione Campania 244/2003). La strada costituisce, infatti, uno strumento di promozione del territorio strategico che si candida a diventare una meta dell’enoturismo internazionale.

“Con l’introduzione del marchio “Terre del Taburno”, attraverso la visibilità che deriva dallo sviluppo di campagne di comunicazione e marketing – afferma il direttore del Gal Taburno Costantino Caturano - “ci saranno immediate e positive ricadute sull’economia del territorio, in termini di commercializzazione dei prodotti tipici, alimentari e artigianali, occupazione e sviluppo”. In occasione del Vinitaly, nello Stand del Gal Taburno, visitatori, operatori del settore e buyers potranno assaggiare diversi vini e prodotti del territorio offerti tra cui l’olio Terravecchia, i prodotti da forno a marchio “Derivati del grano”, il formaggio dell’azienda Mastrocinque, le mele annurche di Raffaele Lombardi, i salumi di Rocco Rapuano e i vini della Masseria Vigne Vecchie, Il Poggio, La Fortezza, Cantine Iorio e La Dormiente.