Fisciano

Aurelio Tommasetti rettore dell'Università di Salerno è stato questa mattina ospite di Uno Mattina estate. Una occasione per fare il punto sul sistema universitario italiano nei giorni che sono, per molti neo diplomati, quelli della scelta della facoltà universitaria. E proprio in tema di scelta e di immatricolazioni: “E' importante, ha spiegato Tommasetti, che i ragazzi si confrontino con i loro docenti, con i loro familiari, con gli amici ma sempre tenendo presente che l'ultima parola spetta a loro. E' importante che i ragazzi seguano le loro passioni e le loro inclinazione e che concludano il loro percorso universitario nei tempi giusti”. In Italia, secondo i dati statistici, gli studenti tagliano il traguardo della laurea, in media, a 26 anni e due mesi. “Il dato è sicuramente alto, ha continuato Tommasetti, ma su questo dato incide anche il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati infatti si immatricolano subito dopo la conquista del titolo di scuola secondaria superiore”. E poi la questione dei fuori corso. Secondo il rapporto Almalaurea 2016: 53 laureati su cento terminano l’università in corso. In particolare, sono il 51% tra i triennali e il 62% tra i magistrali biennali. “L'Unisa, ha spiegato Tommasetti, premia gli studenti che completano il percorso di studio nei tempi previsti con l’erogazione di un contributo pari alle tasse versate”. Il Magnifico Rettore però punta l'indice contro gli scarsi finanziamenti destinati all'università: “L'Italia è l'ultima dei paesi Ocse in termini di investimenti su scuola ed università”. E poi il tema del divario che si sta sempre più andando accentuando tra atenei del Nord ed atenei del Sud: “Il nodo da sciogliere è quello del diritto allo studio e delle borse di studio. Ci sono regioni dove l'emigrazione è forte perchè non ci sono risorse sufficienti”

G.A.