La città metropolitana di Napoli rischia di restare fuori dal Patto per la Campania. 308 milioni assegnati dal Cipe che non saranno utilizzabili se il sindaco Luigi De Magistris non firma l'accordo con il premier Renzi. Per la verità il primo cittadino dopo la riconferma alla guida di Palazzo San Giacomo ha subito inviato una richiesta ufficiale per un incontro con il presidente del Consiglio a Palazzo Chigi. Ma finora, nonostante le promesse del premier, il faccia a faccia non c'è ancora stato. Anche perché il sindaco non ha nessuna intenzione di riconoscere il commissario su Bagnoli, così come più volte sollecitato da Renzi. “Il rifiuto del dialogo isola Napoli, il sindaco sbaglia su Bagnoli”, ha ribadito il sottosegretario De Vincenti oggi in una intervista. E così il patto per la Campania rischia di restare un libro dei sogni per Napoli, mentre per il resto della regione si apre una nuova fase di speranza, come ha sottolineato la presidente del consiglio regionale Rosetta D'Amelio. “E' una svolta importante”, ha detto l'esponente del Pd. Il patto interviene su progetti fermi da anni. Dal Cipe per la Campania c'è stato il via libera al finanziamento del raddoppio della tratta Apice-Orsara, collegamento strategico per lo sviluppo delle aree interne sulla linea dell'alta capacità Napoli-Bari. Ma si spenderanno anche 230 milioni per l'elettrificazione della linea Salerno-Mercato San Severino-Avellino-Benevento e per l'ammodernamento della rete Benevento-Cancello. “Finalmente una nuova politica d'intervento per lo sviluppo del Mezzogiorno”, dice il deputato renziano Pd, Luigi Famiglietti.
Così il patto per la Campania rilancerà le zone interne
Raddoppio della tratta Orsara-Apice ed elettrificazione della linea Salerno-Avellino-Benevento
Redazione Ottopagine