L’impianto a biomasse nel Comune di Capaccio non sarà realizzato. Esultano i residenti che, ad inizio anno, avevano avviato una serie di proteste contro la delibera del Consiglio dei Ministri che individuava nella zona la possibilità di realizzare l’impianto. Il dietro front adesso dalla Capitale con la decisione parlamentare presa in considerazione “di nuovi elementi forniti dal Comune che hanno condotto a diversa valutazione". La centrale biomasse, dunque, non sarà realizzata ad un tiro di schioppo dai Templi, con la Regione che, nei mesi scorsi, si era pronunciata in modo negativo sulla realizzazione dell’impianto. La Centrale a biomasse, secondo i piani originari, sarebbe dovuta sorgere nel bel mezzo di un allevamento di bufale. Non solo con il terreno a storica vocazione agricola che ne sarebbe stato irrimediabilmente stravolto. E come se non bastasse la Centrale sarebbe sorta ad un tiro di schioppo appena dalla zona dei Templi di Paestum. Uno schiaffo in pieno viso alla storia ma anche alla zona prettamente a vocazione turistica. Tanto che le manifestazioni dei residenti in questi mesi si sono succedute da parte dei residenti. Il tutto da una vecchia proposta formulata nel 2014 dalla Biocogein srl di Napoli e che prevedeva la realizzazione di un impianto a biomasse per cogenerazione d’energia elettrica e termica a Capaccio su un’area di 21mila mq in località Sorvella. Il costo complessivo era stimato in circa 8,3 milioni d’euro di cui 5,2 su stanziamento del Ministero dello Sviluppo Economico, con il progetto a figurare fra i 26 ammessi in graduatoria. Ora il dietro front, con i Templi e gli allevamenti di bufale salve dalla “contaminazione” dell’impianto.
Redazione