Avellino

È uno dei pezzi pregiati della rosa biancoverde, incarnazione di una lungimirante intuizione di mercato che ha permesso di ingaggiarlo a parametro zero, dopo l'esperienza in Lega Pro con la maglia del Grosseto, e di lanciarlo fino alla Nazionale Under 21: dopo Zappacosta, Izzo, Ely, Bittante e Trotta, Davide Biraschi è destinato a diventare l'ennesimo calciatore lanciato dall'Avellino in Serie A. Resta solo da capire quando i tempi saranno maturi. Entro la fine della sessione estiva? Difficile ma non impossibile; a gennaio? Probabile; al massimo entro la prossima estate, di sicuro. Dall'anonimato all'azzurro grazie ad un capillare lavoro di scouting.

E proprio la vetrina della rappresentativa giovanile può accelerare l'effetto trampolino di lancio: questa sera i ragazzi del c.t. Di Biagio sfidano in amichevole, al “Riviera delle Palme” di San Benedetto del Tronto, l'Albania e in tribuna ci saranno un bel po' di occhi incollati sul mastino romano. Su tutti quelli del direttore generale dell'area tecnica della Fiorentina Pantaleo Corvino, in missione proprio per osservare - ma forse non solo - il classe '94 che aveva già puntato da direttore sportivo del Bologna. Gli stessi felsinei non lo hanno mai cancellato dal proprio taccuino e allora all'orizzonte si profila un derby dell'Appennino per Biraschi.

In Toscana sono certi: i viola potrebbero lanciare l'assalto immediato mettendo sul piatto una contro-partita tecnica di rilievo, individuata nel difensore croato, ex Salernitana, Ricardo Bagadur – a titolo temporaneo - più un milione di euro subito ed altri due entro giugno 2017, per un totale di 3 milioni di euro. Prestito con diritto di riscatto la formula dell'operazione; gli emiliani replicherebbero pareggiando l'offerta cash. Comunque vada per l'Avellino, che questo pomeriggio riprende la preparazione sul sintetico del “Comunale” di San Michele di Serino, sarà un successo, certificato dal segno più in bilancio e, non di meno, dalla soddisfazione di aver svezzato uno dei futuri protagonisti del calcio tricolore.

Marco Festa