di Simonetta Ieppariello
Esattamente un mese fa. Scomparso. Sparito nel nulla tra i crepacci e bosco di quella maledetta montagna in quel maledetto otto luglio. Nino prima di sparire nel vuoto di un mistero aveva chiamato spiegando dove si trovasse, dove si era smarrito mentre cercava funghi. Indicazioni chiare, precise. Poi, il buio, il freddo della sparizione di un uomo, il senso di vuoto e disperazione di una famiglia intera. Esattamente un mese fa Antonio, Nino. Antonio Rocco ha 4 figli, la sua famiglia intera, amici e volontari che lo cercano disperatamente. La vita si è fermata per ognuno di loro nell'attesa di riavere Nino a casa. «Venerdì 8 luglio 2016, il mio papà è scomparso sulle montagne di Senerchia (Avellino, Oasi della caccia). Era andato con due suoi amici alla ricerca di funghi e dal pomeriggio di quel giorno non si hanno più sue notizie. Nell’ultimo contatto telefonico, ha indicato chiaramente il luogo in cui si trovava. Le ricerche sono andate avanti per giorni per mano del Soccorso Alpino Speleologico, della Protezione Civile, della Croce Rossa, dei Carabinieri e anche di tantissimi volontari locali che hanno dato un’immenso contributo. Purtroppo questo dispiegamento di forze a cui sono grata anche a nome della mia famiglia non ha ancora prodotto alcun risultato e il mio papà è ancora disperso. Mi rivolgo a tutti quelli che possono darci supporto e hanno gli strumenti per farlo di aiutarci a non interrompere le ricerche e a riportarlo a casa dalla sua famiglia che lo ama». Questo post ha introdotto l'apertura di un gruppo facebook per ritrovare Nino. Migliaia di iscritti la buona volontà dei volontari che ciclicamente avviano nuove campagne di ricerche. Ma nei giorni scorso le ricerche ufficiali con uomini e mezzi speciali si sono fermate, tra la disperazione dei familiari di Nino.
«Oggi è una giornata molto difficile per noi. È passato esattamente un mese da quel maledetto 8 luglio in cui sei uscito per andare in cerca di funghi e non sei più tornato a casa - scrivono i figli di Nino -. La vita per noi è cambiata niente più è come prima, siamo tormentati ogni giorno dall'angoscia e dal senso di vuoto che tu papà hai lasciato in tutti noi, si sopravvive e si cerca ogni giorno di trovare una soluzione per farti tornare a casa. Ciò che più ci tormenta, e ancora oggi ad un mese esatto dalla tua scomparsa non riusciamo a capacitarci, è che tu ancora sei lì su quella montagna nonostante hai chiesto aiuto al tuo Stato per essere soccorso. Una serie di domande mi sorgono spontanee a questo punto: Vale così poco la vita di un uomo?! Vale così poco il dolore di una famiglia ormai lacerata dal senso di vuoto e di impotenza?! Vale così poco la vita di un padre che ama la sua famiglia e che desidera tornare da essa?! Come si può anche solo pensare di lasciarlo al suo destino da solo senza considerare l l'ipotesi di riaprire le ricerche nonostante lui abbia detto di trovarsi effettivamente lì sulla montagna?! Tutto questo è surreale e non riusciremo mai ad accettarlo. È un diritto di papà essere soccorso e noi faremo di tutto per far si che questo accada. Ci manchi tanto papà soprattutto il tuo bellissimo sorriso che illumina le nostre giornate e ci dona la speranza e la gioia di vivere. Ti prometto che ti aiuteremo e che ci riusciremo a trovarti. Ti vogliamo bene. I tuoi figli».