Salerno

Sulle Commissioni consiliari sono pronti a farsi vivi i franchi tiratori per stravolgere le decisioni a tavolino di giovedì scorso. E questa volta non sono i quattro che si sono palesati durante la votazione segreta del presidente del Consiglio, con il numero che è sensibilmente aumentato. Ben più della metà, con il malcontento nella maggioranza di Palazzo di Città che si sta allargando pericolosamente. E’ una maggioranza instabile, quella su cui può contare in questo momento il sindaco Napoli. Meno male che le votazioni interne per la scelta dei presidenti e dei vice per le Commissioni consiliari permanenti si terranno a fine agosto. Mai come in questo caso una fortunata coincidenza il periodo di fiere in cui si trovano attualmente Pino Candito, segretario non di ruolo delle Commissioni, e del dirigente deputato alla vidimazione dei verbali, Tommaso Esposito. Il mal contento al terzo piano di Palazzo Guerra sembra allargarsi a macchia d’olio, anche fra i neo eletti. A scatenare il tutto sarebbe stata la casualità della scelta dei presidenti, ma anche degli stessi vice, non affidandosi a competenze professionali degli stessi consiglieri. Ma anche sulla deroga, valida solo per il PSI, con la costituzione di una vera e propria filiera politica per l’Annona. Non solo l’assessore al ramo, Dario Loffredo, anche il presidente della stessa commissione consiliare permanente, Massimiliano Natella, capogruppo di lista e neo eletto. E sarebbe pronto ad alzare la voce anche Davvero Verdi, con i due consiglieri eletti, Antonio Carbonaro e Giuseppe Ventura restati fuori dal gioco delle nomine di presidenza e vice. Infine la decisione di privilegiare due consiglieri “anziani” di ben due presidenze: l’ex assessore Ermanno Guerra e Nico Mazzeo. Per il primo anche la vicepresidenza alla Trasparenza in quello che è stato un “pieno” d’incarichi. Sempre che accetti gli incarichi, anche se dal secondo piano di Palazzo Guerra puntano a far “passare” subito senza eccessivi scossoni le commissioni: Statuto, Urbanistica e Bilancio. Per il resto, si vedrà. 

 

anro