Era pronto a colpire anche in Campania, Mohammed Khemiri il terrorista islamico 41enne residente in provincia di Caserta catturato ieri nel corso dell'operazione del Ros dei carabinieri, che ha portato alla scoperta di una organizzazione criminale che favoriva l'immigrazione clandestina attraverso falsi documenti. Ne sono sicuri gli inquirenti che l'hanno definito un “attentatore solitario”, che nelle intercettazioni dice: "Sarò dell'Isis fino alla morte". Un "pensiero estremista", ma per il gip di Napoli Alessandra Ferrigno che per due volte ha respinto la richiesta d'arresto non ci sarebbero stati elementi concreti. Uno scontro giudiziario tra Procura e giudice delle indagini preliminari, che parla di "approccio ideologico" a proposito dell'uso del web da parte del tunisino, che aveva il ruolo di guardiano della moschea di San Marcellino nel Casertano, uno dei principali luoghi di culto dell'islam in Campania. Eppure secondo il generale Giuseppe Governale, comandante del Ros dei carabinieri, Khemiri era "concettualmente pronto a commettere un attentato". L'uomo si sarebbe radicalizzato sull'onda emotiva degli attentati terroristici di Parigi in particolare dopo la strage al giornale Charlie Hebdo. E proprio dopo gli attacchi in Francia Khemiri avrebbe platealmente esultato sui social network inneggiando allo stato islamico. Ma per il gip di Napoli restano i dubbi perché la partecipazione di Khemiri all'Isis non trova fondamento in nessuno degli elementi finora raccolti. Mancano riscontri su "un'azione concreta", ma ora nel Casertano c'è allarme e preoccupazione anche per questo i carabinieri non hanno nessuna intenzione di abbassare la guardia.