“La nuova amministrazione cittadina ha espletato un concorso interno per la copertura di tre posti dirigenziali pro tempore. Premesso che il ricorso a tale procedura in due casi su tre appare una forzatura (ma qui entriamo nel campo delle interpretazioni della norma), sin dall’inizio si sono riscontrate alcune anomalie o opacità”. Ad affermarlo sono Marianna Farese e Nicola Sguera, consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. “Ad esempio – spiegano -, non si è capito il motivo per cui l’appartenenza al settore fosse elemento centrale della domanda, quando è noto che molti dipendenti hanno ruotato in vari settori. In ogni caso appare estremamente discrezionale la scelta operata (il che è certo previsto dalla legge) ma in stridente contraddizione con quella conclamata volontà di trasparenza che il Sindaco Mastella ha rivendicato. In particolare – scrivono Farese e Sguera in una nota - appare clamorosa la conferma in un settore strategico quale quello delle Finanze di un Dirigente (che rimarrà nella storia della pubblica amministrazione cittadina per l'annosa vicenda delle cartelle esattoriali dell’anno 2012, che sono state fonte di disagio per i cittadini e di perdite economiche per l'Ente) che è apparso organico alla precedente amministrazione. Sarebbe stato opportuno un gesto forte di discontinuità. Ci si augura che tale scelta sia dettata dalla contingenza del momento, che impone, in tempi a dir poco ristretti, l'approvazione del rendiconto finale 2015, per il quale il Consiglio tutto è stato diffidato. Decorsa questa scadenza ci si aspetta che nel rispetto del termine "pro tempore" si proceda finalmente ad una nomina dirigenziale sotto il segno della discontinuità. Se tre indizi fanno una prova, ci troveremmo di fronte al terzo segno di continuità con l’amministrazione Pepe (se pensiamo alla questione Asia / Lonardo e alla questione Molinaro / Panunzio / Gesesa).
Infine, non a margine, e passando ad ambito provinciale: era proprio necessario ricorrere ad una procedura intelligente e innovativa da parte del presidente della Provincia Ricci per nominare poi un tipico rappresentante della medesima casta politica, il cui curriculum, con tutto il rispetto, non è assolutamente paragonabile a quello dei tanti rappresentanti della società civile che hanno fatto domanda per la presidenza dell’ASEA? La morale della favola – concludono i consiglieri di opposizione Farese e Sguera - è che non si può mettere il vino nuovo nelle botti vecchie. Il metodo innovativo della chiamata pubblica e della valutazione dei curriculum può essere, purtroppo, messo in pratica solo da un soggetto politico che non ha famelici appetiti”.