Cava de' Tirreni

La Federazione Italiana Gioco Calcio comunica che il Procuratore Federale - esaminati gli atti dell’indagine esperita - ha deferito dinanzi al Tribunale Federale Nazionale - Sezione Disciplinare il: Dott. Vincenzo Pastore, all’epoca dei fatti, Presidente del Comitato Regionale Campania, per aver, nella propria qualità di vertice apicale del sopradetto Comitato Regionale e, dunque, di soggetto avente, almeno nella forma del controllo e della vigilanza, la diretta responsabilità della corretta gestione contabile-amministrativa del Comitato da esso a quel momento presieduto:

1) omesso di assumere ogni e più opportuna iniziativa volta e finalizzata a dare effettivo e concreto impulso alla esazione coatta dell’ingente credito vantato dal Comitato nei confronti delle società affiliate (attive e inattive) con conseguente ingiustificata “esposizione” del Comitato per l’intero ammontare di quel credito e reiterata disapplicazione e violazione nella prassi, anche attraverso un sistematico ricorso a forme di rateizzazione dei debiti contratti dalle diverse società interessate non rispondente alle linee guida emanate dalla L.N.D.

2) omesso di assumere ogni e più opportuna iniziativa volta e finalizzata ad evitare l’insorgenza, o perlomeno, ad eliminare le pregiudizievoli conseguenze di quelle gravi carenze di carattere amministrativo e di evidente disordine contabile rilevate dalla gestione commissariale e compendiate in quel “Verbale di operazioni compiute” steso dalla Guardia di Finanza al fine di verificare la regolarità delle operazioni bancarie, con specifico riferimento a tutti gli assegni circolari emessi, effettuate dal Comitato stesso, e dalla quale è emersa l’esistenza di ben 313 operazioni per importi non giustificati, provocando un danno al Comitato e alla Figc

3) omesso di assumere ogni e più opportuna iniziativa volta e finalizzata a consentire il trasferimento e la restituzione in favore della società Cavese della somma di € 250.000,00 in precedenza accreditata presso il C.R. Campania a seguito dell’escussione della fideiussione in favore della Lega Pro risalente al campionato 2011/12 e la relativa non ammissione di quella Società al campionato di competenza, con conseguente compromissione dei diritti patrimoniali, derivanti da siffatta somma, propri, non solo, della società Cavese, ma dei diversi tesserati (calciatori, tecnici e dirigenti) in contenzioso, da tempo, con quest’ultima e, pertanto, portatori di un interesse specifico ad ottenere la distribuzione pro-quota dell’anzidetta fideiussione non appena fosse stata effettivamente resa disponibile; nonché, ancora, con specifico riferimento a tale ultimo aspetto, nella consapevolezza dell’esistenza di numerosi contenziosi aperti verso la Cavese, per aver autorizzato la rimessa in favore di questa della somma di € 4.502.00 da destinare poi al calciatore Arturo Carbonaro con evidente lesione, sotto il profilo della disparità di trattamento, dei diritti di tutti gli altri tesserati della predetta Società in contenzioso con la stessa;

4) omesso di assumere ogni e più opportuna iniziativa volta e finalizzata a dare concreta ed effettiva attuazione, attraverso la puntuale predisposizione di idonei flussi informativi, a quel “Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo che prevede, appunto, la predisposizione da parte di ciascun Comitato Regionale di flussi informativi, volti a monitorare le attività a potenziale rischio di reato, sostanziando, in tal modo, una condotta tale da essersi posta, non soltanto, come di evidente ostacolo all’attività propria dell'Organismo di Vigilanza, avendo favorito o, almeno, non impedito l’insorgenza di quel disordine amministrativo alla base del deciso provvedimento, da parte della L.N.D., di commissariamento del Comitato.  

Redazione