Tufo

"Il Gruppo di Azione Locale, più comunemente conosciuto con l’acronimo G.A.L., è una iniziativa promossa da istituzioni, enti locali, associazioni produttive per dar vita a delle attività di tutela e valorizzazione di quelle aree che per i limiti strutturali dovuti al loro carattere rurale rischiano di diventare del tutto marginali. Tufo è uno dei comuni partner fondatori del G.A.L. Partenio, l’Ente di promozione e di programmazione di 28 comuni ricadenti nell’area montana del Partenio, della Valle del Sabato e di quella Caudina , il quale dal 2011 sta approntando una seria strategia di studio per lo sviluppo del territorio che vedrà la sua naturale prosecuzione nel programma LEADER Sviluppo rurale per la Campania dell’Unione Europea 2014/2020". Inizia così la nota di Sinistra Italiana Tufo. "Il Bando di adesione al suddetto programma è stato pubblicato dalla Regione Campania con scadenza 30 agosto 2016 e il “GAL Partenio”, come è prassi consolidata, ha avviato una capillare opera informativa e consultiva nei singoli comuni per favorire la massima partecipazione dei soggetti istituzionali, economici e sociali locali e della stessa cittadinanza. In tale contesto il Comune di Tufo non solo ha omesso di promuovere qualsiasi iniziativa in merito, ma inspiegabilmente e in modo solitario si è reso protagonista di una decisione tanto assurda quanto dannosa per gli interessi dell’economia del Greco e del territorio più in generale, optando per la partecipazione a un fantomatico GAL “Irpinia-Sannio” non ancora costituito, che avrebbe l’ambizione di mettere assieme comuni distanti tra loro e senza continuità territoriale, appartenenti a due distinte province, privi di una tipicità di pregio omogenea e di una pregressa tradizione programmatica e progettuale".

"Il più attivo interprete di questa strampalata iniziativa è stato proprio il Sindaco N. Donnarumma il quale, pur sapendo che la normativa europea e il Bando regionale prevedono tra le condizioni obbligatorie quella della contiguità territoriale con gli altri comuni, pena l’esclusione, e che tutti quelli confinanti con Tufo (Torrioni, Petruro I., Santa Paolina, Prata P.U. e Altavilla I.) hanno riconfermato con apposite delibere la loro partecipazione al GAL “Partenio, ha aderito ugualmente al costituendo GAL determinando, in tal modo, l’esclusione del nostro paese da ogni GAL, sia da quello di attuale appartenenza, sia da quello di futura costituzione . Questa insensata decisione comporterà la perdita di importanti risorse finanziarie destinate agli enti pubblici e ai soggetti privati della filiera enoturistica di Tufo nonché la sottrazione di premialità nella loro attribuzione per tutti i comuni del GAL “Partenio” e per quelli appartenenti all’area D.O.C.G. del “Greco di Tufo. Il Sindaco di Tufo di tutto questo era stato avvertito dal Presidente del GAL “Partenio” il quale con una diffida formale, trasmessa a mezzo e mail di Posta Elettronica Certificata il 26 luglio 2016, cioè 2 giorni prima dello svolgimento del Consiglio comunale convocato per deliberare nel merito, aveva rappresentato i rischi nei quali sarebbe incorso il comune se avesse votato per l’adesione al nuovo e ancora inesistente GAL “Irpinia-Sannio” in quanto “il Comune di Tufo è chiuso geograficamente da Comuni tutti aderenti al Gal Partenio e non può far parte di un altro Gal, perché non vi è contiguità geografica”, mentre tra le condizioni di ammissibilità di cui al punto 6. Lett. B) del Bando regionale è previsto che “i territori dei Comuni partecipanti devono ricadere interamente nell’ambito di una SSL o Gal; è fatto divieto di frazionamento del territorio di un Comune in aree LEADER interessate da Gal diversi; in nessun caso un comune può essere compreso in due o più aree LEADER”. Tufo è circondato da 5 comuni tutti aderenti al G.A.L. “Partenio”.Ciò nonostante il Sindaco di Tufo ha deciso ugualmente di portare l’argomento in discussione nel civico consesso del 28 luglio, nascondendo la diffida del GAL “Partenio” ai consiglieri comunali, ai quali essa era parimenti destinata, e ammettendone l’esistenza solo dopo l’intervento del capogruppo di opposizione".

"Il Primo cittadino nella sua arringa difensiva ha motivato la sua decisione dequalificando con ingiuste critiche il profilo del G.A.L. “Partenio” e alimentando l’illusione di maggiori potenzialità del nuovo GAL “Irpinia-Sannio” (il quale in verità, per le occulte regie politico-affaristiche che ne sollecitano la nascita, piuttosto che configurare un’area di sviluppo sembra delineare soltanto i confini di un nuovo potenziale collegio elettorale). Non si può dimenticare che il Gal Partenio ha realizzato alcuni significativi interventi a Tufo, come le attività formative e attrattive del progetto “ Farm” (finanziate con 28.000 euro nel 2012 e 5.000 euro nel 2014) e la creazione del Museo multimediale delle miniere (66.340 euro), per consentire l’avvio di attività di servizio della filiera enogastronomica anche nel nostro paese nonché di valorizzare la funzionalità del Castello Longobardo. Né giova sottacere che il Gal Partenio si propone di rilanciare complessivamente tutta l’area del Greco di Tufo attraverso il Bando regionale collegato alla misura di valorizzazione rurale e locale della Campania e le concrete iniziative di intervento territoriale previste nel “Contratto di fiume” per il disinquinamento e la rivalorizzazione dell’area fluviale del fiume Sabato. Con l’atto deliberativo del 28 luglio scorso, invece, il Comune di Tufo si rende protagonista non più di un ruolo di promozione e di garanzia dell’unità territoriale dell’area del “Greco di Tufo”, come è stato a partire dagli inizi degli anni settanta fino ad oggi attraverso tappe fondamentali che hanno segnato di certo la via dello sviluppo del nostro territorio (1970: riconoscimento della D.O.C.; 1983: in collaborazione con docenti e studenti della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli, primo screening territoriale e definizione della strategia di massima della pianificazione intercomunale; 1996: acquisizione al patrimonio pubblico intercomunale delle Miniere di zolfo “Di Marzo”; 1998: partecipazione al programma di recupero dei castelli e dei centri storici degli otto comuni dell’areale; 2003: riconoscimento della D.O.C.G.; 2004: elaborazione della carta costituzionale della “Città del Greco”; 2009: co-fondazione e inizio attività del “GAL Partenio”; 2010: partecipazione al programma co-finanziato dalla Comunità Montana del Partenio per il completamento del Recupero funzionale del “Mulino Giardino minerario”), bensì di una penalizzante divisione nell’ambito del GAL “Partenio” e della stessa area degli otto comuni del “Greco di Tufo”, cosa che di certo pregiudicherà per un lungo periodo le stesse relazioni e le collaborazioni istituzionali oltre che l’avvio della fase propedeutica per la definizione, oramai legislativamente non più rinviabile, di un nuovo assetto gestionale dei servizi associati su scala intercomunale".

"Al Sindaco e alla Maggioranza in sede di consiglio comunale è stato chiesto di sospendere la decisione al fine di valutare con maggiore cognizione di causa una eventuale adesione al nuovo GAL e le probabili conseguenze negative di una precipitosa fuoriuscita da quello di cui facciamo parte. Purtroppo però anche questo tentativo di ragionare è stato reso vano. Il Sindaco e i suoi amici hanno deciso di spingere il Comune in un dannoso isolamento, seguendo un capriccio che li ha portati a preferire alle rinomate vie del Greco percorsi più lontani, incerti e misteriosi. Ciò nonostante, confidando nella capacità di recuperare intelligenza e razionalità insita in ogni essere umano, rivolgiamo un nuovo appello agli uomini e alle donne di buona volontà affinché si possa riconsiderare la questione, e da parte di chi è tenuto a farlo si introduca tra l’atto deliberativo e la sua esecuzione una congrua moratoria per consentire il necessario confronto democratico tra le forze politiche, sociali e produttive locali, quel confronto libero e aperto che finora assolutamente non c’è stato".

Redazione