Cava de' Tirreni

Direttamente impegnato nella campagna referendaria #bastaunsi, Piero De Luca, coordinatore scientifico del comitato Ragione Pubblica, ha avviato l'iniziativa anche a Cava de' Tirreni, in un affollato incontro alla Mediateca Marte. "Il referendum costituzionale rappresenta un momento importante - ha esordito Piero De Luca - in cui i cittadini sono chiamati ad intervenire in prima battuta nelle decisioni che caratterizzano e possono determinare il futuro del nostro Paese, ed è necessario che queste decisioni vengano assunte in piena consapevolezza. Abbiamo maturato fin dall’inizio l’idea di creare un comitato referendario, laico, apolitico e trasversale, aperto alla società civile, ai ceti professionali, alle categorie, alle associazioni, al mondo dell’università. Un comitato che non fosse legato ai partiti perché altrimenti avremmo ristretto il campo facendo un danno a quella che per noi, è una battaglia essenziale per il futuro. Da Salerno, dalla nostra provincia è arrivato un segnale importante, siamo ai primi posti in Italia per il numero di firme raccolte, questo a testimonianza della disponibilità a discutere con i cittadini di questi temi, seppure in un particolare momento storico. Il comitato per il “sì “punta ad alimentare un dibattito di merito serio, pacato, costruttivo e concreto sulle ragioni della riforma costituzionale. Crediamo molto nello strumento del referendum però temiamo il rischio di voti di pancia, voti inconsapevoli ed in questo senso seguiamo la scia del messaggio lanciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha richiamato l’attenzione sul voto consapevole. Saremo chiamati a votare per ridisegnare l’architettura costituzionale del nostro Paese, le regole del gioco della nostra democrazia, le regole della governance e della governabilità, non siamo chiamati a dare un voto su un governo o su una forza politica e su questo bisogna essere chiari giacché non possono esistere divisioni partitiche sull’argomento. La riforma costituzionale non ha nulla a che vedere con la legge elettorale. L’esigenza di riformare la Costituzione non nasce da un’idea esotica del Premier Renzi o del Ministro Boschi, non nasce da un’invenzione estemporanea di questo governo. Questo dibattito nasce sui temi che interessano i cittadini in prima persona, sconfiggendo i punti di conservatorismo del nostro Paese per adeguarlo ed adeguare la nostra macchina costituzionale agli standard europei”.

 

Redazione