Il divieto arriva da Napoli, nessun Consiglio in diretta streaming. Le richieste dei Figli delle Chiancarelle ma anche di Dante Santoro e di Ciro Russomando, con quest’ultimo portavoce in sede d’assise della mozione dell’associazione Attiva Salerno, rischiano di restare sospese nel dimenticatoio di Palazzo Guerra. La discussione, sfiorata durante lo svolgimento del Consiglio di giovedì scorso, è stata ripresa dal presidente della Regione De Luca, durante le sue riflessioni settimanali televisive su LiRa Tv. La linea, dunque, resta quella solita, con l’obiettivo di evitare “spettacolarizzazioni” dell’evento. E proprio De Luca detta le direttive sotto forma di consigli e sollecitazioni a questo Consiglio. Lo “streaming non è altro che un’occasione per fare sceneggiate. – ha affermato De Luca dal suo salotto mediatico - Qualcuno, come i 5 Stelle propone la diretta sul web. Vogliono sempre la trasparenza per le scemenze. Poi, quando fanno le riunioni con Grillo a Genova, si chiudono in un bunker e non sa niente nessuno”. Proprio durante la sua ultime gestione a Palazzo Guerra, il problema era stato sollevato proprio dai grillini. Non mancarono le dispute verbali, con la mozione a 5 Stelle che, comunque, non passò a Palazzo di Città. “In ogni Consiglio non manca mai qualche elemento di folklore. – ha affermato - C’è sempre, oramai da circa 10 o 15 anni, chi chiede di fare le riprese televisive dei lavori. Mi auguro che anche stavolta venga mantenuta la vecchia linea, secondo cui il Consiglio deve essere considerato un luogo di lavoro e non un teatro. Gli spettacoli si vanno a vedere solo a teatro”. L’input definitivo è stato dato, con la seduta di giovedì scorso che ha visto all’opera il picchetto della Municipale presente nel cercare di limitare i danni nelle riprese non autorizzate. Anche dei parenti dei consiglieri che, presenti nel Salone dei Marmi, cercavano di immortalare il primo giorno dei propri parenti. A molti è stato chiesto di abbassare lo smartphone e di evitare riprese video del Consiglio.
Redazione