San Vitaliano

Un parrucchiere rinomatissimo in tutto il Nolano, un consigliere comunale di maggioranza al Comune di San Paolo Belsito ed un 24enne napoletano incensurato. Il trio perfetto per far "muovere" armi sul mercato nero senza destare alcun sospetto. Stavolta gli è andata male però, poiché la polizia era sulle loro tracce da tempo, e attendeva solo il momento giusto per coglierli in flagranza di reato. Momento che è arrivato ieri mattina.

Gli agenti di Commissariato di Nola e la Squadra Mobile di Napoli, dopo una serie di controlli incrociati e pedinamenti, avevano ormai intuito che la rivendita di armi clandestine era stata allestita all'interno del salone di parrucchiere ed estetica "ModArt" di San Vitaliano. Si sono quindi appostati in via Nazionale delle Puglie in attesa che avvenisse lo scambio.

La "soffiata" era giusta. I poliziotti hanno notato il parrucchiere, Giuseppe Buono, 34 anni, da tutti in paese conosciuto con il soprannomme di "Spezzacatene", che con fare sospetto e guardingo usciva dal negozio di hair style, e consegnava una busta ad altre due persone che tentavano, qualche secondo dopo, di allontanarsi a bordo di una Lancia Y.

E' a quel punto che gli agenti sono intervenuti facendo scattare il blitz. Decine di poliziotti hanno bloccato la strada, sono entrati nel negozio e hanno perquisito la vettura. A bordo dell'auto sono state ritrovate le due buste, poco prima consegnate da Buono. In una c'erano due pistole a salve modificate per essere offensive. Nell'altra erano nascosti invece 23 proiettili.

Procedendo al riconoscimento dei due acquirenti, un'ulteriore "sorpresa" per i poliziotti. A comprare le armi era Genny Secondulfo, 31 anni, consigliere comunale di maggioranza a San Paolo Belsito, incensurato. Anche il "compagno", Francesco Basile, 24enne napoletano, risultava immune da precedenti penali. Dunque, in apparenza, due “bravi ragazzi”.

I tre sono stati arrestati. Dinanzi alla magistratura dovranno ora rispondere del reato di detenzione e porto abusivo di armi a salve, modificate nella canna e rese offensive, complete di caricatore e relativo munizionamento. Ma, soprattutto, dovranno rispondere ad una serie di domande: da dove provenivano quelle armi? a chi erano dirette? a cosa sarebbero dovute servire? avevano già sparato? Un oscuro mosaico che gli inquirenti hanno intenzione di ricostruire, tassello dopo tassello, per far luce sulle intrigate dinamiche criminali nell'agro nolano.

 

Faro