Salerno

Lo scoglio delle presidenze delle commissioni consiliari permanenti sembra essere ben più difficile da superare. Nelle ultime ore ci sarebbero stati altri rifiuti con i colloqui telefonici che si sarebbero intensificati soprattutto con la vecchia guardia della maggioranza. Quella che un tempo fu di Vincenzo De Luca e che ora si sente messa da parte da quello che è il ricambio generazionale che sarebbe in atto. Una cosa che non sarebbe piaciuta a molti dei rieletti, con la fronda dei malpancisti che rischia di infoltirsi anche inglobando qualche consigliere di fresca nomina. La vecchia guardia, dunque, si sentirebbe sfiduciata, messa all’angolo da equilibri pendenti più verso il nuovo e non con la continuità. Allo stesso tempo non ci saranno azioni dimostrative eclatanti, con lo svolgimento del Consiglio comunale di domani con la manovra d’assestamento del Bilancio che potrà essere tranquillo. Non ci sarà nessun franco tiratore e nessuno dei malpancisti si tirerà indietro. “Sarebbe un contro senso non votare un Bilancio che fino a due mesi fa abbiamo approvato favorevolmente. – assicurano – Sarebbe un grave errore”. Salva la maggioranza in Consiglio, resta il malcontento.  Ed ecco che continuano i rifiuti, pare anche per il ruolo di capigruppo, con l’unico certo che è soltanto quello del PSI, con Natella già da tempo investito nel ruolo. Potrebbe seguirlo a breve Antonio Carbonara per Davvero Verdi ma per il resto è ancora tutto da decidere. Ma il nodo più difficile resta quello delle presidenze con l’unica quasi certa, si sussurra a Palazzo Guerra al 90%, che è quella di “Finanze, Patrimonio e Personale”, con Nico Mazzeo presidente. Per il resto non sarebbe nulla di deciso, con la vecchia guardia che sarebbe pronta a venire incontro al sindaco Napoli chiedendo la disponibilità delle deleghe che il primo cittadino non ha ancora assegnato. Nel dettaglio: Lavori Pubblici, Turismo, Cultura, Protezione Civile. Ma anche di rimettere in gioco quelle relativa alla Mobilità e allo Sport, già assegnate a Mimmo De Maio e Angelo Caramanno per i relativi assessorati. Di contro, Napoli sarebbe pronto all’azione di forza procedendo con le nomine anche senza la disponibilità dei diretti interessati. Con il concreto rischio di trovarsi con un “niet” ufficiale. Insomma, Enzo Napoli rischia già di trovarsi con una maggioranza instabile. 

 

Antonio Roma