Capua

Il mondo ai piedi di un cecchino quasi infallibile che arriva da Capua in provincia di Caserta. E' la storia di Ennio Falco, tiratore campano che in un caldo pomeriggio americano del 1996 vinse la medaglia d'oro nell'olimpiade del centenario.

Ad Atlanta, nella patria della Coca Cola, che riuscì addirittura a battere la tradizione che voleva i giochi del centenario ad Atene, l'Italia brillò in maniera particolare come non accadeva da Los Angeles 1984. Ennio Falco fu impeccabile, sapeva bene che si giocava tanto e che quella americana era l'occasione della vita. 28 anni ma già tanta esperienza alle spalle e soprattutto una classe infinita sfoggiata fin dal primo piattello nella specialità dello skeet. Dal 1972 al 1992 l'Italia aveva conquistato un argento e due bronzi, mancava l'oro e Falco era l'uomo designato per compiere l'impresa.

Nel primo giorno di gare il tiratore di Capua mise subito le cose in chiaro con un 75 su 75 da brividi. Nel secondo Falco fu ancora perfetto con un 50 su 50 che gli valse la finale più attesa. La tensione era tanta ma anche la consapevolezza di poter portare a casa la medaglia più bella. Nell'ultimo atto Falco mancò un piattello sfiorando la perfezione, ma il 149 su 150 era impossibile da battere per chiunque. L'argento fu conquistato dal polacco Miroslaw Rzepkoeski, mentre il bronzo fu ancora azzurro con Andrea Benelli che nel 2004 ad Atene sarebbe poi diventato campione olimpico. Ennio Falco in quel caldo giorno ad Atlanta, dove riuscì ad ascoltare l'inno italiano, entrò di diritto nella storia del tiro a volo italiano e mondiale.