La breccia è diventata una crepa. La decisione del tribunale di Napoli che riammette i venti grillini espulsi durante la campagna elettorale alimenta di fatto il fronte del dissenso proprio nella città del vicepresidnete della camera Luigi Di Maio. La scelta dei giudici partenopei fornisce alla reggenza pentastellata un buon motivo per portare a termine un processo di riscrittura del movimento. E da Napoli parte la controffensiva dei riammessi che ora chiedono le dimissioni di Roberto Fico, assolvono la Capuozzo sostengono l'ingresso di Pizzarotti.
I riammessi combattono una duplice battaglia. Una sui diritti di base e l'autonomia, l'altra è una battaglia politica che mette in discussione la legittimità del direttorio e vuole riscrivere le regole.
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