False paralisi motorie, individui affetti da cecità che poi ci vedono benissimo, e molto altro ancora. Ritorna una delle truffe più antiche del mondo, con chi si finge malato o invalido per accedere ai sussidi dedicati. Frodando tutti quelli (noi) che con le tasse quei sussidi continuiamo a pagarli.
Ieri la notizia del sequestro di abitazione al falso invalido di Montoro, che ha fatto presto il giro dell'Irpinia. L'uomo, un 48enne, da oltre tredici anni percepiva pensioni di invalidità totali ed esenzioni dovute alla sua condizione, nonostante invalido non lo fosse per niente. Indagini dai carabinieri hanno scoperto, infatti, che non mostrava alcuna incertezza nella vita quotidiana dovuta alle sue condizioni, anzi, guidava perfino.
Oggi, i carabinieri della compagnia di Bagnoli di Napoli, hanno emesso ventisette misure cautelari verso persone affette da invalidità motoria, mentre tranquillamente facevano la spesa al discount. Ma gli indagati non si erano certo fermati qui, per avere maggiori sussidi e tutele economiche, si erano inventati anche disturbi psichici e fobie. Ovviamente, tutti inesistenti. Sono ritenuti a vario titolo responsabili di truffa, contraffazione di certificati, falso ideologico in atto pubblico. Nel calderone, ovviamente, è finito anche chi è accusato di falsificazione di verbali di invalidità dell'Asl, con tanto di timbro statale.
Secondo l'ultima statistica Istat sono oltre due milioni e mezzo i falsi invalidi in Italia. Per una cifra complessiva sulle casse statali, di sedici miliardi di euro. L'equivalente di una manovra finanziaria. Le regioni dove vengono erogati maggiori sussidi di invalidità sono la Sardegna, la Calabria e la Campania. Prima, però, di lanciarsi in facili quanto sterili luoghi comuni, “A sud sono imbroglioni”; c'è da fare un doveroso distinguo. I sussidi sono maggiori dove i livelli di cure precipitano. Ciò non toglie che il dato delle false invalidità resta drammatico. Due anni fai il governo si proponeva di arginare il fenomeno con il piano del commissario Cottarelli, poi la proposta si arenò. Oggi il fenomeno torna prepotentemente d'attualità.
Andrea Fantucchio