Quindici

Le rivelazioni del pentito "Felicione" Graziano riaprono l'indagine su uno dei casi più misteriosi che hanno caratterizzato la guerra tra i clan nel Vallo di Lauro. Come riporta Il Quotidiano del Sud, ventisei anni dopo c'è finalmente una traccia sulla scomparsa di Silvio Ronga. Del pregiudicato 50enne di Quindici non si hanno più notizie dal settembre del 1990. Secondo quanto riferito in aula dal collaboratore di giustizia, fu la camorra ad eliminarlo, occultandone il cadavere tra le montagne di Taurano e Moschiano, lungo la vecchia strada che porta a Monteforte Irpino. Alla Direzione Distrettuale Antimafia "Felicione" avrebbe fatto nomi ed indicato persino le modalità dell'omcidio. L'autore materiale del delitto e il suo mandante farebbero riferimento al clan Graziano che - secondo le rivelazioni del pentito riportate nel circostanziato articolo del collega Attilio Ronga - tesero insieme una trappola a Silvio Ronga. 

Chi era Silvio Ronga? 

Il Quotidiano del sud riporta le sue ultime parole, quelle che rivolse alla moglie Chiara: «Esco, torno per pranzo». Era il 17 settembre del 1990. Silvio abitava a Quindici, in via Rotondella. Era già un pregiudicato e sul suo capo pendeva una denuncia per associazione a delinquere. Esce di casa e non vi farà più ritorno. Secondo le cronache dell'epoca, l'uomo quella mattina si sarebbe recato, con la sua Renault 9, a Liveri e a Nola. Lì, secondo i Carabinieri, intratteneva una relazione extraconiugale. Ma "Borgoloreto" - questo il suo soprannome a Quindici - nei due comuni del napoletano non ci arriverà mai. Sua moglie Chiara ne denunciò la scomparsa ai Carabinieri una settimana dopo, il 23 settembre. E ai militari della stazione di Quindici consegnò un bigliettino con su scritto un numero di telefono. Glielo aveva consegnato suo marito prima di uscire di casa, dicendole che, se avesse avuto bisogno, avrebbe potuto contattarlo a quel numero. L'intestatario di quell'utenza però non incontrò mai Silvio. Chiara Scibelli morirà diversi anni dopo senza essere riuscita a conoscere il motivo della scomparsa di suo marito. 

Le indagini

Che si fosse trattato di un caso di lupara bianca legato alla criminalità organizzata, a dire il vero, nel Vallo lo si era sempre vociferato. Ora, con le rivelazioni di "Felicione", si intravede qualche prima verità. Difficile da riscontrare, certo. Sono passati gli anni. Molti dei protagonisti di quella vicenda non ci sono più. Difficoltoso anche risalire al luogo esatto in cui sarebbe stato seppellito il cadavere. Ad ogni modo il Comando Provinciale dell'Arma ha tutta l'intenzione di riaprire il fascicolo sulla scomparsa di Silvio Ronga, il cui delitto potrebbe non restare irrisolto.