Solofra

Randagismo, il Movimento cinque stelle di Solofra interroga il comune. “Negli ultimi mesi, spiegano gli attivisti pentastellati, abbiamo assistito ad avvelenamenti, torture e abbandoni che con sempre maggiore efficacia le associazioni riportano all'attenzione di tutti con i pochi strumenti a disposizione. Inoltre continua il dibattito sui social, e non solo, sulle deiezioni e sugli spazi disponibili per la socializzazione dei bambini e degli animali da affezione. Le leggi sono inequivocabili: La legge 14 agosto 1991, n. 281, che enuncia il principio generale secondo il quale “lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente” Regolamento di Tutela e Benessere animale del comune di Solofra art.17 - Obbligo di raccolta degli escrementi esplica “I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo degli animali, anche diversi dai cani, mentre li conducono, hanno l’obbligo di dotarsi di idoneo strumento e di raccogliere immediatamente le deiezioni solide prodotte dagli stessi, che potranno essere conferite nei cassonetti o in contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, in modo da mantenere e preservare lo stato di igiene e decoro del luogo.” Queste due citazioni, di un quadro normativo molto più complesso sull'argomento, vuol essere uno spunto di riflessione su come la società, in virtù delle leggi che la governano, invita ed obbliga ogni cittadino ad una convivenza in armonia tra uomo e animali di affezione e come sono impostate le tutele igienico-sanitarie comprensivi di obblighi nei confronti dei cittadini a cui è affidata la cura di un altro essere vivente. Inoltre non si può non notare l'assenza di riferimenti normative sulle urine; in tal caso il buon senso con una buona offerta di servizi pubblici adibiti alla numerosa popolazione canina presente sul territorio, potrebbe risultare un ottimo esempio di buona politica sociale appianando le dure questioni che a volte sono sfociati in veri e propri “omicidi”, e cosa ancora più assurda, in intimidazioni e minacce verso le volontarie delle associazioni che gratuitamente svolgono “quotidianamente” e con dedizione il lavoro sull'intero territorio. Il nostro intento è acquisire dati e informazioni, confrontarsi e proporre delle soluzioni concrete e fattibili. Pubblicheremo e discuteremo dei progetti alle riunioni pubbliche, che saranno anche un occasione per ampliare ulteriormente le nostre prospettive grazie alla partecipazione dei cittadini con le loro segnalazioni e le loro proposte”.

Redazione