Aggrediti, feriti con cocci di bottiglia e costretti al giro delle sette chiese per presentare una denuncia. Capita, da quando – e sono ormai anni – è stato eliminato dagli ospedali il drappello di polizia. Utile per presentare immediate denunce, ma anche per tutelare medici e infermieri da aggressioni che sono ormai all'ordine del giorno.
L'episodio è noto. L'aggressione dei componenti della PigBand – un gruppo musicale di Sturno – ad opera di un ventenne, evidentemente ubriaco. E' accaduto al termine del concerto organizzato nell'ambito dell'evento “Puozz' passà pa Pratala”, tre giorni di musica e allegria.
Una e trenta di notte. La band sta smontando gli strumenti. Un ragazzo insiste: «Suonate ancora». I musicisti gli dicono che è tardi, il concerto è finito. L'altro continua. E insiste ancora. All'ennesimo rifiuto, rompe una bottiglia e con il coccio aggredisce i componenti della Pig Band. «Sono rimasto ferito e insieme a me Carlo», ci racconta Giuseppe Grella, uno degli artisti.
Fin qui la cronaca. Poi una piccola odissea.
I due si recano in ospedale, per ricevere le medicazioni necessarie. Bisogna suturare le ferite. Quando l'intervento dei medici è terminato sono ormai le quattro e mezza. Manca poco all'alba. Le vittime dell'aggressione decidono di presentare una denuncia. Chiedono del drappello. Ma non c'è. Non c'è più da anni. Beh, allora, la cosa più semplice è andare in questura.
Li accoglie un agente, che consiglia ai ragazzi di recarsi alla stazione di Pratola Serra, dove è accaduto il fatto. Ok, si va a Pratola Serra. In caserma c'è un carabiniere. I musicisti sono ancora visibilmente sotto choc. Ma anche lì, niente da fare. Vengono dirottati verso la compagnia di Mirabella Eclano. Si rimettono in macchina. Ma anche a Mirabella, vista l'ora, sono ormai le cinque, non è stato possibile raccogliere la denuncia. Alla fine della giostra i ragazzi si sono rivolti ad un avvocato e presentato la querela il giorno dopo.
Ora, i carabinieri si sono messi subito al lavoro per individuare l'aggressore. Indagini veloci ed efficaci. Nessun problema.
Ma certo è quasi paradossale che se si viene aggrediti e feriti con cocci di bottiglia risulta poi difficile presentare una regolare denuncia alle forze dell'ordine. L'ora era quella che era. E forse non c'erano i crismi dell'urgenza.
La vicenda – inutile negarlo – ripropone la questione del drappello di polizia, che non è più operativo all'interno della Città ospedaliera (ed era già stato soppresso al vecchio Moscati). Eppure quando era ancora attivo svolgeva un ruolo fondamentale. Aggressioni, violenze in famiglia, strane lesioni, tutto veniva segnalato e quasi in tempo reale. Oltre ad assicurare al personale ospedaliero la sicurezza necessaria per operare in piena tranquillità. Da quella postazione sono anche partite diverse indagini con esiti importanti. E segnalato con grande tempestività decine di casi di violenza sulle donne o su minori.
Non sarebbe il caso di rimetterlo in funzione?
di elleti