L'Onorevole Camilla Sgambato, nella mattinata di oggi, ha visitato la Casa di Reclusione Ica "G.B. Novelli" di Carinola nell'ambito del ciclo di incontri presso gli istituti penitenziari casertani.
Accompagnata dalla Direttrice Carmela Campi, la parlamentare del Pd ha compiuto una visita all'interno della struttura carceraria di media sicurezza, la più grande della Campania nel suo genere, con 451 reclusi, e toccato con mano la vitalità e la portata dei progetti attuati in favore del reinserimento dei detenuti nel contesto sociale esterno.
"Una realtà importante dove la direttrice Campi ha il merito di aver interpretato il suo ruolo in chiave diversa, improntando il tutto al lavoro di squadra con le diverse aree di riferimento che lavorano per raggiungere l'obiettivo unico del benessere del detenuto e del suo facile ritorno alla normalità", dichiara Sgambato.
Diversi i progetti avviati, in accordo con la Reggia di Caserta, la Camera di Commercio di Napoli ed i comuni di Carinola, Teano e Francolise che impiegano i detenuti in lavori di utilità sociale, a rotazione e per non più di 6 mesi alla volta, presso enti pubblici, e consentendo loro di vivere in camere videosorvegliate e senza agenti penitenziari, in forma autogestita, all'interno di una struttura denominata 'Condominio 21'.
"Direzione e personale tutto lavorano quotidianamente in sinergia con il Dap ed attuano la politica lanciata dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando e dal sottosegretario Gennaro Migliore per un cambiamento culturale dove il carcere non va più considerato il luogo lontano dal resto del mondo, ma deve vivere in piena osmosi con il territorio. Solo così sarà possibile realizzare integrazione tra il recluso ed il mondo esterno", continua la parlamentare democratica che poi annuncia:
"Mi farò promotrice a breve di un tavolo istituzionale presso la casa circondariale con il Vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca, da sempre molto attento a queste tematiche, e con i sindaci di Carinola, Mondragone, Cellole, Francolise e Sessa Aurunca per capire come favorire maggiormente il necessario cambio di passo culturale che deve concepire il carcere quale luogo ideale di scambi di esperienze e competenze, e per individuare insieme gli interventi in materia di infrastrutture e servizi da realizzare per agevolare il pieno reinserimento dei detenuti, una volta scontata la pena.
In tale ottica, sono fondamentali non solo i progetti con Confagricoltura per la colonia agricola che la direzione del penitenziario ha già programmato e che attendono solo di essere finanziati, ma anche il coinvolgimento dei bravissimi volontari e volontarie della parrocchia di Falciano del Massico, che si sono preparati al loro ruolo all'interno del carcere grazie a corsi di formazione tenuti dalla comunità di Sant'Egidio e dalla diocesi di Sessa Aurunca che sono impegnati da sempre in attività di solidarietà ed assistenza ai più deboli", conclude Sgambato.
Redazione Ce