Le indiscrezioni si accavallano: l'ultima, esclusa dagli investigatori, parla di due giovani, probabilmente rumeni, che lavoravano per i giostrai. Qualcuno li avrebbe visti parlare la sera del 19 giugno con Maria, la bimba di nove anni, anche lei rumena, di San Salvatore Telesino, che qualche ora più tardi – pochi minuti dopo la mezzanotte – era stata rinvenuta senza vita nella piscina di un casale chiuso. A distanza di diciotto giorni dalla terribile storia che ha sconvolto non solo la comunità locale, ed è al centro di un'inchiesta per omicidio e violenza sesssule, spuntano come funghi, amplificate anche dalla tv, circostanze che non sembrano trovare riscontro nel lavoro di chi sta svolgendo l'attività 'indagine. Quella appena raccontata non è l'unica. Un'altra rimanda infatti alla sera precedente il dramma, quando un'amichetta avrebbe incontrato Maria. E' vero che si lamentava per dolori all'addome e che non appariva in ordine? La piccola sarebbe andata a casa della stessa amichetta, con la quale sarebbe successivamete uscita, incrociando una persona. E' davvero andata così? Dubbi uno dietro l'altro in un'indagine vissuta oggi, come anticipato, di un nuovo sopralluogo dei Ris, a caccia di ogni minima traccia che possa risultare utile alla risoluzione del caso.
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