Santa Lucia di Serino

Proprio oggi, lunedì 4 luglio, Simona Monti sarebbe dovuta salire su di un aereo che l’avrebbe riportata in Italia. Aveva deciso di trascorrere i mesi della sua gravidanza nel suo Paese, giunta ormai al 5° mese  e far nascere il piccolo Michelangelo. La giovane di Magliano Sabina (Rieti) aveva infatti da pochi mesi scoperto di aspettare un bambino e per questo pianificava il rientro.

A suo fratello Don Luca Monti aveva confidato la gravidanza e gli aveva detto che voleva partorire in Italia accantonando per almeno un anno i viaggi di lavoro che l'avevano portata prima in Cina e poi in Bangladesh, dove venerdì ha trovato una orribile morte. Simona è stata trucidata da un commando Isis che ha assaltato l'Holey Artesan Bakery, dove sono rimasti uccisi altri 8 italiani.

"Questa esperienza di martirio per la mia famiglia e il sangue di mia sorella Simona spero possano contribuire a costruire un mondo più giusto e fraterno" ha detto, da uomo di fede, il fratello Luca, parlando a nome di tutta la famiglia.

Simona Monti conosceva il cinese e altre lingue straniere, viveva da tempo in Bangladesh dove lavorava per una azienda di abbigliamento di Revello (la Mauli SpA) e prima di Dacca – dove, da circa un anno, si occupava di controllo qualità nelle ditte fornitrici locali  - aveva vissuto in Cina, sempre per la Mauli.

L'ultima volta che Simona Monti aveva sentito la famiglia era stato venerdì sera alle ore 20 di Dacca. Simona aveva comunicato alla mamma che sarebbe andata a cena con amici nel locale poi preso d'assalto dai terroristi dell'Isis.

La notizia ha sconvolto Magliano Sabina dove la famiglia di Simona Monti è molto conosciuta e stimata. Il destino, o più prosaicamente deiterroristi animati da folli propositi suicidi, l'hanno strappata alla vita troppo presto. Che prima di andare a vivere in Bangladesh era stata in Cina ed ancora in Perù tanto che aveva conosciuto e di conseguenza Imparato diverse lingue straniere;"Degli 11 italiani presenti nel ristorante durante l'attacco islamista 9 sono stati trucidati, uno è riuscito a fuggire e salvarsi, mentre l'altro era dato per disperso, rintracciato poi in serata. Alla vostra religione del terrore rispondo con il Vangelo del perdono, sperando che questo martirio familiare e il sangue di Simona contribuisca a creare un mondo più giusto e fraterno" - dice il fratello parroco di Santa Lucia di Serino in provincia di Avellino. Proprio nel paese irpino è stata organizzata una veglia di preghiera. E' il grande abbraccio di amore e fede che l'Irpinia stringe intorno a don Luca.

Siep