Ti insegno a cucire. No, ti insegno a truccarti. Anzi, ti faccio vedere in 3 mosse come si sbuccia un uovo. (ma l’uovo si sbuccia?). In 2 minuti diventi idraulico. Seguimi attentamente e ti faccio vedere come si fa un razzo con un salame (quest’ultimo tutorial merita di essere visto). Ma c’è pure chi ti fa vedere come fare una cerbottana professionale da caccia o come si costruiscono degli auricolari wireless.

Signore e signori ecco i consigli della rete, quelli a tu per tu, quelli che ti posta il vicino di casa o addirittura tua madre, di nascosto, presa da un raptus di condivisione o forse da un inconfessato bisogno di notorietà. Ma oltre alla fenomenologia dei tutorial, la planetaria ultraccessibile democratica rete ti permette di crearti un blog, di dire la tua. Di aprirti un canale e caricare dei filmati che poi diventano virali: l’ultima, e un po’ sconcertante moda, l’hanno lanciata alcune famiglie americane che quotidianamente caricano sul loro canale youtube la loro vita. Giorno per giorno, tutti i santi giorni, una famiglia intera mostra in rete cosa accade a casa loro: gioie, litigi, momenti lieti ma anche, ed è qui la nota sconcertante, vere e proprie tragedie. Tutti ‘ingredienti’ che fanno gola ai serial drama più gettonati.

Ma allora la TV non la guarda più nessuno? L’auditel ci conferma che invece la televisione continua ad essere in cima alla lista, o quasi… reality (ora superati dai factual), fiction, quiz e giochi sono tra i più seguiti; ciò che è cambiato è la composizione: TV in chiaro, satellite, on demand e web. Perché di televisioni sul web ce ne sono a bizzeffe, a parte lo streaming dei classici canali, esistono TV tematiche che si seguono solo on line: rimanendo in tema di gioco ci sono casino online come StarCasino che, oltre ad avere un portale per il gioco online sul web, offre anche delle trasmissioni in TV che permettono agli spettatori di giocare da casa miscelando i due canali e rendendo l’esperienza ancora più interattiva.

Ecco il mix! Ecco quella composizione di cui si parlava prima, che decide lo spettatore con tutta la libertà di scegliere su quale dispositivo guardare, imparare a fare cose, interagire.

Andy Warhol diceva «In futuro tutti potranno essere famosi per 15 minuti» e noi aggiungiamo: «scegliendo dove, come e quando». Magari tra un po’, ma più o meno la direzione è quella.