Oggi splende il sole. Anche domenica scorsa sembrava una bella giornata. A San Salvatore Telesino avrebbe voluto viverla festeggiando il Santo patrono. Avrebbero voluto portare in processione Sant'Anselmo, rinnovando il patto di fede della comunità. Non ci fosse stata la pioggia a far saltare l'appuntamento e a mandare in crisi i giostrai di piazza Pacelli, che si aspettavano frotte di clienti, quella sera sarebbe stata uguale alle altre che da sempre, il 19 giugno, si susseguono nel centro sannita. Ed invece, in tanti erano tornati a casa prendendosela con le bizzarrie del tempo; altri non si erano invece dati per vinti, restando, impavidi, in strada.
Anche Maria, quella sera, era uscita per partecipare alla processione. Ad agosto avrebbe compiuto dieci anni, frequentava regolarmente la scuola dopo essersi riunita ai genitori, un paio di anni fa. Loro erano venuti in precedenza a cercare fortuna dalle nostre parti, lei li aveva potuti riabbracciare solo successivamente. Maria era una bimba che avrebbe avuto il diritto di godere l'innocenza ed i sogni della sua età; di immaginare un futuro migliore del passato del papà e della mamma e del presente che condivideva con loro.
Una mano assassina, sporca di sudiciume e sangue, le ha tolto ogni speranza. Ha strappato l'esistenza di una piccola ingoiata da un mistero che sembra ancora fitto. Procura e carabinieri ce la stanno mettendo tutta per venirne a capo. Da una settimana si spendono senza sosta, pensando e ripensando a quel corpo esanime nella piscina. Immagini impossibili da dimenticare. Restituite dall'obiettivo dell'orrore una sera di sette giorni fa. Mentre le luci degli 'aereoplanini' si erano probabilmente già spente. Come la vita di Maria, che un giro su quelle giostre avrebbe desiderato farlo.
Esp