I gruppi di maggioranza al comune di Montoro replicano alla nota del circolo Sel 'Solofra-Montoro' sulla vicenda dell'incompatibilità del consigliere Antonello Cerrato. "Non desta sorpresa, né costituisce motivo di esplicitazione politica la nota del Circolo Sel Solofra – Montoro relativa a diversi punti sui quali doverosamente per i lettori appare giusto dare chiarezza. Chi scrive in nome e in rappresentanza del Circolo Sel, smarrendo il senso che anima una parte politica, ha preferito fare “il bravo” al servizio del personalismo rancoroso ed inspiegabile riportando posizioni che richiedono per chi legge un ulteriore momento di verità. Il caso Cerrato, così definito nella citata nota, è approdato in Consiglio Comunale solamente dopo che era stata definita l’istruttoria in sede amministrativa dal Segretario generale del Comune, (vedi relazione3 n. 32792 del 02/05/2016) ove lo stesso funzionario dello Stato conclude affermando che “permane l’incompatibilità contestata” e dopo che la Prefettura di Avellino, con nota n° 8358/13 del g. 21/04/2016, chiedeva al Sindaco e al Segretario generale le determinazioni adottate al riguardo. Circa i riferimenti all’A.N.A.C. ed al Consiglio di Stato, spiace rilevare che la lettura data dagli artificiosi notisti si riferisce solo ad un pezzo della richiamata sentenza".
"Si riportano di seguito i termini esatti della sentenza: 'l’art. 14 della legge 109/2012, art. 1, co. 49 e 50 prevede “l’incompatibilità in questione solo con riferimento agli incarichi di direttore amministrativo e di direttore sanitario'. Difatti il Consiglio comunale si è occupato nello specifico di quest’ultimo aspetto ed ha preso atto che erano stati superati i motivi di incompatibilità solamente dal 1° maggio 2016. Le funzione di Direttore Sanitario espletate dal dott. A. Cerrato non venivano più assolte da tale data, come certificato dalla Casa di Cura ove il medesimo prestava servizio. Non si comprende il riferimento dei menzionati notisti in ordine alle posizioni di assessore e consiglieri tecnici, che sono persone degnissime, stimati professionisti ed amministratori, che non si trovano in alcuna condizione che possa suscitare la benchè minima perplessità in ordine alla piena compatibilità delle loro funzioni. Sempre il notista, palesemente subdolo, ignora che permessi, licenze e quant’altro, non appartengono alle competenze delle Autorità politiche e che nessuna Commistione di interessi può ravvisarsi. La fiducia, si ricorda, in democrazia si misura col consenso e non con l’arroganza, presunzione e protervia giudicante di chi immagina di imporre valutazioni personali. Sempre i notisti non possono pretendere che il Consiglio comunale discuta di richieste non rientranti nelle proprie attribuzioni o di presunta sfiducia verso un consigliere che esprime con grande dignità di rappresentanza, con serietà e con senso di responsabilità, la sua azione politica in seno al Consiglio Comunale".
"Appaiono decisamente farneticanti le locuzioni usate nella parte finale di detta nota, ove si parla di lobbies, di affari e privatizzazione della Cosa Pubblica. La disperazione e la frustrazione non possono indurre gli ultimi notisti ad infangare persone degne ed amministratori motivati ed impegnati ad operare per il bene pubblico. Sorprende, questo si, che l’ultimo notista, che fa riferimento ad una sigla politica, non noti quanto è stato fatto in materia ambientale, nel sociale, nelle opere pubbliche, per le scuole, per la sicurezza sul territorio, per l’avvio della strumentazione urbanistica, né si accorge della montagna di debiti che con grande serietà e senza far rumore è stata tolta, e di ciò che obiettivamente costituiva ostacolo alla democrazia partecipata nel nostro Comune. Continui pure il notista a fare 'il bravo' dei rancoros' seminatori di veleni, anche perché la Comunità di Montoro, laboriosa e civile, sa vedere bene quelli che operano e quelli che si occupano di lasciare mine lungo il loro percorso".
Redazione