Fino alle 3 di martedì aveva reso dichiarazioni come persona informata sui fatti; ora, invece, sempre alla presenza del suo difensore, l'avvocato Giuppe Maturo, è stato sottoposto per quattro ore ad un interrogatorio come indagato. Come destinatario di domande, dunque, alle quali poteva anche scegliere di non rispondere. Avvalendosi della facoltà di restarsene in silenzio. E' questa la motivazione della convocazione, ieri sera presso la caserma dei carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita, di Daniel, il 21enne sott'inchiesta per l'omicidio di Maria, la bimba di neanche 10 anni, rumena come lui, trovata senza vita nella piscina di un casale chiuso.
Il giovane è comparso di fronte al Procuratore reggente Giovanni Conzo, al sostituto Maria Scamarcio ed ai militari che stanno curando l'attività investigativa, supportata anche da una serie di rilievi operati dal Ris. Un faccia a faccia nel corso del quale sono stati ancora ricostruiti, attraverso le sue parole, i movimenti di Daniel. Stavolta, però, avendo a disposizione i risultati dei riscontri alle varie circostanze descritte durante il primo incontro.
In caserma, oltre ad alcuni familiari del 21enne, anche i genitori della piccola, nuovamente ascoltati. Loro erano lì da tantissime ore. Al rientro da Napoli, l'avvocato Michele D'Occhio, che li assiste, è passato in serata a sincerarsi delle loro condizioni. Tanto è bastato per allarmare la flottiglia di telecamere che staziona dinanzi alla sede dell'Arma cerretese.
Daniel, che ha lasciato la caserma intorno alle 3 - in precedenza avevano fatto altrettanto i genitori della piccola -, ha continuato a sostenere la sua assoluta estraneità all'agghiacciante vicenda di cui è rimasta vittima Maria. Abusata ed uccisa. Da una o più persone?
AGGIORNAMENTO ORE 3
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