Nola

Ospite de L'intervista, la rubrica politica curata ogni settimana dal direttore di Otto Channel Pierluigi Melillo, il capogruppo PD alla Regione Campania, l'on. Mario Casillo, tra i vari argomenti affrontati si è soffermato anche sulle prospettive di sviluppo dell'area Nolana e Vesuviana. Dal suo intervento traspare una evidente e differente velocità di marcia da parte dei due territori. «Quello nolano», sostiene Casillo, «ha necessità di chiarire quale debba essere il suo futuro, al contrario del Vesuviano che un'idea l'ha già trovata».

«L'area nolana - aggiunge il consigliere regionale - può scegliere tra uno sviluppo industriale, terziario o di natura agricola. E’ una decisione che va presa dai sindaci i quali, tra di loro, devono necessariamente trovare una sintesi. D’altronde non potrebbe essere diversamente poiché sviluppo non può esserci senza un dialogo con gli enti locali. Con le amministrazioni del territorio ci stiamo confrontando già da diverso tempo e sono fiducioso che, a breve, riusciremo a trovare la quadratura del cerchio. Quello nolano è un territorio che ha potenzialità immense, soprattutto legate alla grande rete infrastrutturale, nonché alle risorse professionali che rappresentano un’eccellenza in Regione Campania». 

«Il territorio vesuviano - prosegue Casillo - ha già chiarito da un po’ di tempo quale è il proprio sviluppo. Per la parte costiera la vocazione è quella turistica che parte da due grandi attrattori: Pompei e la risorsa mare. Su quest’ultimo elemento c’è un grande e quotidiano impegno della Regione Campania. Puntiamo a rendere balneare tutto il tratto costiero, da San Giorgio a Cremano a Sorrento. Se ci spostiamo sull’area interna, è evidente che l’altra grande risorsa è il Vesuvio che, purtroppo, negli ultimi anni è stato un po’ abbandonato a sé stesso e trascurato. Vesuvio che, oggi, può trasformarsi in un fondamentale motore di sviluppo agricolo e turistico. Io dico soprattutto agricolo perché non dobbiamo dimenticare le nostre origini. Oggi l’agricoltura è una grandissima risorsa. Dobbiamo potenziarla, valorizzando ancora di più prodotti simbolo del territorio, come il pomodoro del piennolo e il vino, e creando indotti occupazionali. Quanto all’aspetto turistico, basti pensare che ogni anno sul Vesuvio salgono circa 500mila persone ma, nonostante questo, non c’è rete di sentieristica, né un’offerta escursionistica. E’ su questo che bisogna puntare».

 

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