Villamaina

“Proposte di riorganizzazione della medicina territoriale” è il titolo del convegno promosso nell’aula consiliare del Comune di Villamaina per lunedì 16 marzo alle ore 11.30. Alla luce dell’annuncio del Governatore campano Stefano Caldoro sulle direttive in materia sanitaria che saranno licenziate con il prossimo Piano sanitario regionale, il territorio riapre il dibattito sulla materia. Addetti ai lavori, amministratori e cittadini sono chiamati a confrontarsi su quella che sarà la prossima strategia politica da adottare, interfacciandosi questa volta anche con la pianificazione del Progetto Pilota. Ad aprire il primo dibattito sul tema intanto, sarà il sindaco cittadino Stefania Di Cicilia e il presidente dell’Unione dei Comuni Terre dell’Ufita Angelo Cobino. A seguire, sono previsti gli interventi di Maria Laura Esposito, Anci Campania; Antonio D’Avanzo, presidente dell’ordine dei medici chirurghi della Provincia di Avellino; Saverio Genua, medico di famiglia, presidnete S.I.M.M.G. Avellino, e vice segretario F.I.M.M.G.; Mario Nicola Vittorio Ferrante, commissario straordinario dell’Asl di Avellino; l’Onorevole Luigi Famiglietti, sindaco di Frigento e infine, l’Onorevole Federico Gelli, della Commissione Affari Sociali e Sanità. L’invito a partecipare è stato esteso non solo a tutti gli amministratori, ma anche alle sigle sindacli e ai medici di medicina generale interessati dalla manovra. La riorganizzazione della medicina territoriale si inserisce infatti al primo posto della riforma del comparto sanitario e rientra in una logica già acclarata con il Piano Ospedaliero licenziato dal decreto numero 49, di prevedere “Meno ospedale, più territorio”, recuperando il ruolo dei medici generali, per incidere, di fatto, sull’inappropriatezza dei ricoveri ospedalieri. Resta sul tappeto, infine, l’interfaccia delle nuove direttive con la pianificazione strategica dell’area pilota, che potrebbe prevedere la deroga alle leggi regionali in materia. L’implemetazione della medicina territoriale intanto, si configura come un traguardo inevitabile da raggiungere.