Quindici

Vallo di Lauro al setaccio. Una maxi operazione che va avanti da giorni. Quasi un'azione preventiva in una delle zone più calde della provincia di Avellino. E segnata per decenni dalla sanguinosa faida tra i Cava e i Graziano.

Uomini del commissariato, della squadra mobile di Avellino e del reparto prevenzione crimine della Campania, hanno verificato le posizioni di 57 persone, quindici delle quali pregiudicate. Una operazione a largo raggio, effettuata non a caso. Da tempo il Vallo è nel mirino. L'apparente quiete di questi mesi cova in realtà situazioni di estremo pericolo. E l'omicidio a Pago, del luogotenente del boss Biagio Cava, Giulio Maffettone, ha evidenziato un elemento nuovo nella zona: la possibilità che con i capi dei tradizionali clan tutti o quasi dietro le sbarre, nuovi gruppi e nuove famiglie possano imporsi nella gestione degli affari sporchi sul territorio.

Una cosa è certa: c'è un'altra generazione, giovani e giovanissimi che si stanno imponendo ai vertici della malavita locale. Un ricambio dettato da una questione anagrafica ma anche, come detto, dagli arresti portati a termine negli anni scorsi. Arresti eccellenti che hanno di fatto decapitato le storiche famiglie.

Se gli investigatori hanno deciso di stringere il cerchio, di mettere sotto stretta osservazione l'intera zona, il motivo è chiaro: le fibrillazioni sono molte, e il pericolo che nel Vallo torni a scorrere il sangue resta alto. Come prima, o anche peggio. Ma forse con protagonisti diversi.

elleti