Cervinara

«La morte di un diciassettenne, caduto per difendere i legittimi ideali politici, è una ferita così profonda che, dopo quasi quaranta anni, c’è ancora chi non dimentica e chiede giustizia». Si apre così la nota della Cmc321, la realtà associativa impegnata a Cervinara e in Valle Caudina su vari fronti aggregativi.

"16.06.16 Cuore Nero Irpino: Francesco vive" è il testo dello striscione che la Comunità Militante Caudina 321 ha esposto stanotte a Cervinara nel quartiere Joffredo: «La scelta di Joffredo non è casuale perché  -si legge nella nota del Direttivo - Francesco apparteneva alla gioventù del Movimento Sociale Italiano e proprio le zone di Castello e Ioffredo furono un feudo per iMissini cervinaresi e caudini degli anni settanta, ossia i coetanei di Francesco. Quindi, per onorare la sua memoria, siamo scesi nelle piazze di tutta la Valle affiggendo anche decine di manifesti a Cervinara, San Martino Valle Caudina, Rotondi e Montesarchio».

La storia di Francesco Cecchin, militante nato a Nusco nel 1961 e morto a Roma trentasette anni fa, è un macigno che pesa sui sanguinosi anni di piombo. «Quell’assassinio è rimasto impunito fino ad oggi e ciò rende ancora più amara tutta la vicenda. Il giovanissimo militante del Fronte della Gioventù si trasferì dall’Irpinia alla caotica Capitale per seguire la famiglia. La sera del 28 maggio 1979 venne aggredito da una banda di criminali, malmenato, scaraventato da una terrazza e lasciato a terra agonizzante in una pozza di sangue. Insieme a lui c’era la sorellina piccola che sfuggì al martirio, frutto di un folle odio politico coperto dal sistema dell’epoca. Dopo diciannove giorni di coma, che straziarono la famiglia e i “Camerati”, Francesco spirò e portò via con sé gli ultimi attimi di una vita alternativa, pagata a caro prezzo. Un episodio agghiacciante che non ha mai avuto giustizia, ma che per noi rappresenta un simbolo di lotta e un monito affinché cessi l’odio politico di qualsiasi matrice».

A Roma e a Nusco, dove riposa Francesco, si sono tenute le commemorazioni ufficiali senza sigle di partito o di fazione, nel rispetto della memoria condivisa e la Cmc321 dalla Valle Caudina lancia un appello: «Basta divisioni ideologiche, c’è il presente da costruire per non vanificare il sacrificio di tanti ragazzi. Un futuro senza discriminazione e violenza è possibile da realizzare solo con una vera pacificazione nazionale. La Cmc321 è sempre pronta al dialogo intelligente e disponibile al confronto costruttivo per il bene del Popolo».

gdn