Avellino

L'imprenditore Cellino continua a fuggire. Dopo aver messo in ginocchio novantasette famiglie. L'imputato principale del dramma Ocm, vissuto dagli operi metalmeccanici di Nusco, non ha partecipato neppure all'incontro che si è svolto oggi pomeriggio al Mise. E ha visto la delegazione irpina incontrare Gianpiero Castano, responsabile dell'Unione Gestione Vertenze del Ministero dello Sviluppo Economico. (GUARDA IL VIDEO)

“L'imprenditore ha mandato solo un legale e l'ex direttore dello stabilimento - spiega il segretario Ugil, Vassiliadis – l'ennesima manifestazione di disinteresse. Hanno solo detto che vogliono rimuovere anche le macchine dalla sede di Nusco. Venderle per poi pagare i creditori e qualche stipendio arretrato dei lavoratori. Nessuno ci crede, tantomeno il Ministero”.

La mossa di Cellino, infatti, sembra ripercorrere uno schema tristemente noto per la provincia irpina: l'imprenditore di fuori che viene qui, spreme finché può lo stabilimento che ha acquistato a prezzi ribassatissimi (in questo caso poco più di tre milioni di euro invece di settanta) e poi liquida tutto. Lasciando l'ennesima fabbrica vuota come le tante che costellano l'Alta Irpinia.

“Togliere i macchinari – continua Vassiliadis – è stato letto da tutti i presenti, Castano in primis, come il tentativo di svalutare ulteriormente il valore di uno stabilimento agli occhi di un imprenditore che volesse rivelarlo. Figura che oggi non esiste. In realtà, un'azienda ha mostrato un timido interesse, ma pretendeva di acquistare anche le commesse. Commesse che però, come ben è noto, non ci sono. Cellino le ha portate all'estero. Come crediamo voglia fare anche con i macchinari. Ma non avrà vita facile, dovranno cacciarci con la forza. Nessuno toccherà quelle macchine”.

A Roma sono giunti, oltre a cinquanta operai (gli altri sono in presidio fisso a Nusco), l'Ugl con il rappresentante nazionale, Antonio Spera, quello provinciale, Antonio Oliviero, e quello di Avellino, Costantino Vassiliadis, l'Assessore regionale, Sonia Palmieri, il sindaco di Montella, Ferruccio Capone, e quello di Montemarano, Beniamino Palmieri. 

Andrea Fantucchio