Cava de' Tirreni

Passano i giorni e si inizia a delineare il quadro delle formazioni aventi diritto al ripescaggio in Lega Pro. Tante sono le compagini di Serie D che possono aspirare a questa possibilità, non tutte hanno le carte in regola per poterlo fare. I paletti posti dalla Lega sono tanti e insormontabili, non si prestano ad interpretazioni. Serve aver vinto i play off, per prima, cosa. Ma è importante avere una struttura adeguata, non avere penalizzazioni per illeciti sportivi o amministrativi, serve, infine, avere la disponibilità economica tale per poter pagare la tassa a fondo perduto, la chiave per aprire la serratura che immette nel professionismo. Scorrendo la graduatoria delle formazioni ripescabili, si può avere un'idea abbastanza chiara perchè tante società, per un motivo o per un altro, non hanno tutto i requisiti necessari o hanno già comunicato l'indisponibilità a mettere sul tavolo la cifra necessaria a concorrere al salto di categoria. Partendo dall'alto, e cioè dalle formazioni che sono scese dalla Lega Pro, una sola ha la possibilità di chiedere la riammissione, il Cuneo, ma la società piemontese ha già fatto sapere di non avere alcuna intenzione di sborsare i 250mila euro di tassa. Le altre sono tutte facilmente depennabili, chi per un motivo, chi per un altro. L'Aquila, Savona e Pro Patria sono state coinvolte nello scandalo calcioscommesse, non possono usufruire di questa possibilità, come l'Albinoleffe, del resto, che ha usufruito del ripescaggio poco tempo fa. La Lupa Roma potrebbe ma non ha una struttura adeguata, mentre Ischia, Melfi e Lupa Castelli, in questa stagione, hanno subito una penalizzazione per inadempienze, campani e laziali, e illeciti amministrativi, melfitani.

Per comporre la truppa delle 60 squadre, quindi, c'è bisogno di andare in Serie D e cominciare a valutare la situazione di ogni singola compagine. La graduatoria è nota da un po' di tempo, ma anche in questo caso vanno fatti dei distinguo perchè non tutte hanno i requisiti per potervi aspirare. Scorrendo la classifica, viene fuori che le prime tre potrebbero essere Fondi, Cavese e Olbia, tutte con i parametri a posto e pronte a staccare l'assegno. Le prime, invece, hanno difficoltà sotto tutti i punti di vista, sia per quanto riguarda lo stadio che per la condizione economica. Tre sarebbero queste, ne mancherebbero altre tre, si apre alle squadre che hanno preso parte al primo turno play off. Tra le finaliste perdenti, il solo Francavilla potrebbe ma pare che la società voglia rinunciare, la Frattese, invece, è stata penalizzata per calcioscommesse. Le altre hanno varie problematiche da affrontare. Lo scenario che si sta palesando rappresenta un'occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata da tre grandi piazze che hanno assaggiato il calcio che conta. Grosseto, Taranto e Reggio Calabria hanno tutto per poter riuscire, ma soprattutto hanno la volontà di staccare l'assegno che garantirebbe il ritorno nel calcio che conta. Supposizioni, forse non lontane dalla realtà, ma l'estate potrebbe regalare al calcio il ritorno di piazze che non aspettano altro per tornare ad essere protagoniste.

Redazione