La sua morte si aggiunge alle tante altre di queste terra, molte delle quali denunciate, come avvenuto anche in questo caso, da Don Maurizio Patriciello. Si sono tenuti ieri i funerali di Enza Esposito la bella 21enne di Frattamaggiore morta pochi giorni fa per una leucemia. L’ultimo saluto si è tenuto nella chiesa, gremita, del SS. Redentore nella città della giovane. La comunità si è stretta intorno ai genitori ed al fidanzato Luciano. Enza era impiegata come cameriera presso una pizzeria di Frattamaggiore. Aveva frequentato l’ITC Gaetano Filangieri ed era fidanzata con Luciano Capasso. Era conosciuta da tutti come una ragazza sorridente e solare, ben voluta da tutti. La sua scomparsa ha lasciato scossa l’intera comunità di Frattamaggiore. Sul social scorrono i messaggi di dolore e cordoglio. Come quello di Ciro che annota: “Due occhi stupendi, una testa pelata, una chemio al braccio…E una voce che mi disse ‘andrà tutto bene’. Sei stata la prima persona incontrata in quel maledetto territorio e l’unica che ha sempre creduto di venirne fuori. Mo stai bene, niente dolore”.
“Anche il cielo sta piangendo la tua perdita, arrivederci grande guerriera. Per sempre nel cuore”, scrive Maria. “Ed il cielo si oscurò, come nel giorno della morte di Cristo. Ti ricorderà sempre come la piccolina con quegli occhioni azzurri che in palestra trascinavo a fare step”, dice invece Teresa. “Non esistono le parole per dirti addio, non esiste una frase indolore per lasciarti andare”, aggiunge poi Giuseppe.
"Si riprende a scavare a Casal di Principe, nel Casertano, cuore della Terra dei fuochi. Si riprende a scavare e, puntuali, ritornano alla luce i rifiuti e i fanghi industriali ivi occultati da un ventennio". Così Don Patriciello su l'Avvenire. "Il vecchio camorrista, poi collaboratore di giustizia, Carmine Schiavone li aveva indicati bene quei luoghi, oggi a ridosso delle case. Roberto Mancini, l’eroico poliziotto in servizio in quelle zone quei siti li aveva poi cercati e individuati. Correva l’anno 1996. Chissà perché le dichiarazioni di Schiavone furono secretate e l’informativa di Mancini archiviata. Chissà perché".
Don Patriciello ha ricordato anche Enza. "Quel “brutto male” in questo caso è la leucemia. Altre volte è il cancro. Ma nessuno ha più il coraggio di chiamarli per nome, questi orribili mostriciattoli. Oltre il danno dobbiamo sopportare la beffa di chi dice che non è vero. Che non c’è correlazione tra i rifiuti industriali interrati o dati alle fiamme nelle campagne e queste patologie che stanno decimando un popolo. Non ci sono prove scientifiche. Come se l’onere della prova spettasse al popolo e non allo Stato. Se non ci sono studi scientifici la colpa non è certo delle povere vittime".
Siep