Un brindisi di protesta che ha raccolto tanti consensi. Più di quelli che gli stessi organizzatori si aspettavano. La scorsa notte, invitati dall'hastag #commissariodaccirettafacciberelabirretta, in tantissimi si sono ritrovati davanti a Comune di Telese Terme per contestare la recente ordinanza, firmata dal Commissario prefettizio di Telese Terme, Mario Muccio, con la quale si vieta la somministrazione di alcolici dalle 22 e la vendita di alcolici da asporto dalle 24.
Un flash mob organizzato in poche ore che, però, ha richiamato 'il popolo della notte' grazie al tam tam su facebook.
«È inutile spiegare perché una follia del genere in un paese che pretendere di vivere di turismo, per di più d'estate, è a dir poco inaccettabile. Significherebbe la fine dei bar, dei pub e dei locali di Telese in quanto fortemente penalizzati rispetto alla concorrenza dei paesi limitrofi (si creerebbero paradossi tipo l'impossibilità di somministrare una birra alla spina, un calice di vino o anche soltanto un amaro digestivo da parte di ristoranti e pizzerie telesine dalle 22 in poi!) e privati delle entrate derivanti dagli alcolici e l'impossibilità di svolgimento delle consuete manifestazioni musicali sul Viale Minieri come la Notte Bianca di Telesèbellissima, con grave danno per il fiorente movimento musicale e culturale telesino. La scusa dell'ordine pubblico poi è semplicemente ridicola».
Partono da qui i promotori della protesta simbolica che concludono: «Non è con ordinanze degne di una puntata dei Simpson che si risolvono i problemi di ordine pubblico, bensì con più controlli e più sorveglianza. Infine il metodo è degno della Corea del Nord: un commissario prefettizio non eletto da nessuno prende una decisione di tale importanza senza minimamente consultarsi con la cittadinanza e gli esercenti».
Quindi, come da invito, si sono ritrovati in tantissimi a mezzanotte davanti alla sede comunale di Viale Minieri, per brindare ed esprimere il proprio 'no' “ad una decisione lesiva dell'economia cittadina, inutile e adottata con metodi antidemocratici”.
Madel