Oggi è il giorno del voto e sono oltre 13 milioni gli italiani chiamati alle urne. Si vota in un solo giorno dalle 7.00 alle 23.00 in 1.300 Comuni, 25 capoluoghi di provincia. Le sfide cruciali a Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Cagliari e Trieste.

Lo scrutinio dei voti inizierà dalle ore 23.00 di domenica 5 giugno, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l'accertamento del numero dei votanti. L'eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 19 giugno, sempre dalle 7.00 alle 23.00.

Due milioni di elettori chiamati alle urne, quattro capoluoghi di provincia campani (Napoli, Caserta, Benevento e Salerno), 144 comuni al voto di cui alcuni di primaria importanza come Aversa, Capua, Marcianise, Battipaglia, Castellammare di Stabia tra i più popolosi.

La sfida politicamente più importante si gioca a Napoli. Il sindaco uscente, Luigi de Magistris, gioca la carta di un secondo mandato al termine di una campagna elettorale impostata quasi interamante in chiave anti-renziana, come riporta l'Ansa. Negli ultimi anni i sindaci uscenti (Bassolino prima, Iervolino poi) che hanno chiesto ai napoletani di confermarli a Palazzo San Giacomo ce l'hanno fatta sempre al primo turno (fu cosi' per Bassolino nel 1997 e per Iervolino nel 2006). Luigi de Magistris punta a fare altrettanto, anche se dovrà fare i conti con la forza delle sue liste a sostegno che potrebbero non garantirgli la maggioranza in Consiglio. A sbarrargli la strada ci proverà per il centrodestra l'imprenditore Gianni Lettieri. Il patron di Atitech si dice fiducioso di poter arrivare al ballottaggio e di potersela giocare in quella sede. Il Pd schiera la deputata Valeria Valente. Proprio ieri Valente e Antonio Bassolino, sconfitto nelle primarie, hanno siglato la pace con una stretta di mano. Il M5s ha scelto attraverso le Comunarie il suo candidato: si tratta del brianzolo trapiantato a Napoli Matteo Brambilla. Altri sei candidati in campo: cinque sono espressione di liste civiche. Sono: Luigi Mercogliano (Il Popolo della Famiglia); Martina Alboreto (Fratelli del Popolo Italiano); Domenico Esposito (Qualità della vita); Nunzia Amura (Partito Comunista); Paolo Prudente (partito Comunista dei Lavoratori). Il sesto è Marcello Taglialatela, in campo con Fratelli d'Italia-An. A Napoli - nelle 886 sezioni allestite - si vota anche per il rinnovo delle Municipalità. Ben 41 le liste in campo.

In Campania si vota anche in altri tre capoluoghi di provincia (Benevento, Salerno, Caserta) e in tanti centri di primaria importanza sparsi in tutta la Regione (tra gli altri Castellammare di Stabia, Marcianise, Aversa e Battipaglia, dove si trovano ben sette dei 14 "impresentabili" della black list della Commissione Parlamentare Antimafia).

Spicca il ritorno di Clemente Mastella a Benevento. L'ex Guardasigilli capeggia le liste di Forza Italia e Udc. Dovrà vedersela con il candidato del Pd Raffaele Del Vecchio e con Marianna Farese (M5s). In campo con liste civiche anche Raffaele Tibaldi, Gianfranco Ucci, Federico De Nigris e Vittoria Principe. Sedici le liste che partecipano alla competizione.

A Salerno Vincenzo Napoli, successore del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si candida nel segno della continuità. Di contro un centrodestra spaccato. Gli altri nove candidati a sindaco sono: Giuseppe Amodio, Gianpaolo Lambiase, Antonio Iannone, Roberto Celano, Raffaele Adinolfi, Antonio Cammarota, Marco Falvella, Dante Santoro, Gianluigi Cassandra. Complessivamente 23 le liste.

Si torna al voto anche a Caserta dopo il commissariamento. La sfida vede in campo Carlo Marino per il Pd opposto all'ex Presidente della Provincia Riccardo Ventre (Fi). Gli altri candidati: Enzo Bove, Francesco Apperti, Luigi Cobianchi, Enrico Trapassi, Aniello Spirito, Gianfausto Iarrobino. In lizza - tra le 22 liste in campo - anche la lista 'Noi con Salvini'. 

Le modalità di voto sono tre: si può votare mettere la croce soltanto sul nome di un candidato sindaco. Oppure una lista collegata al sindaco con eventualmente indicazioni per i consiglieri: si possono votare fino a due candidati al Consiglio comunale che, però, in tal caso, dovranno essere obbligatoriamente di sessi diversi. Nel caso fossero indicati due candidati dello stesso sesso, la seconda preferenza non varrebbe. Infine il voto disgiunto: è possibile mettere la croce su un candidato sindaco e su una lista diversa da quelle che sostengono quel candidato.

Le schede saranno due: azzurra per l'elezione del sindaco e del Consiglio comunale. Rosa per l'elezione dei presidenti e dei Consigli dei municipi.