“Le mafie hanno sempre necessità, se si insediano in un certo territorio, di stabilire relazioni con uomini non di poco conto delle istituzioni locali. È ciò che hanno fatto al Centro e al Nord, protagonista la cinica legge del mercato incurante dello strascico di violenza che provoca e seguita a provocare. Non trapianto, ma ibridazione”.
E’ uno degli aspetti più forti emersi a margine della presentazione del libro “Storia dell’Italia mafiosa”, che si è tenuta a Castelvenere presso la sala convegni dell’Istituto Alberghiero, cui hanno preso parte l’autore, il docente universitario Isaia Sales, (già Sottosegretario col Governo Prodi) e Carlo Fucci, Sostituto Procuratore presso la Procura di S. Maria Capua Vetere (già Segretario Generale dell’Associazione Nazionale Magistrati).
Sales e Fucci, che hanno dato vita ad un dibattito coordinato dal giornalista Rai Vincenzo Perone, non si sono sottratti alle domande poste dagli studenti dell’Istituto Alberghiero, prendendo spunti dal testo del libro, come, ad esempio, “Si potrà mai sconfiggere la mafia, la camorra?”.
“Certo, ma occorre l’impegno di tutti, non solo delle forze dell’ordine e della magistratura. E’ necessario, soprattutto nel Mezzogiorno, sconfiggere una cultura omertosa e complice. E questo lo si può fare attraverso la informazione, la cultura, il mondo della scuola cui spetta il compito di formare e costruire la società del domani perché le mafie, nonostante gli auspici di tanti, non sono state sconfitte dalla “modernità”, anzi si siano trovate pienamente a loro agio dentro di essa, senza alcun imbarazzo. E sono ancora qui nell'Italia post moderna di oggi, nel mondo di Google e dell'Ipad. E non solo nel Mezzogiorno”. Infine il giornalista Mimmo Ragozzino, presidente dell’associazione ICOSIT che ha promosso l’incontro, ha dato appuntamento alla comunità locale e ai giovai studenti in autunno per nuove iniziative su tematiche legate alla legalità.
Redazione Bn