“Ho avuto l’onore e l’onore di rappresentare a Benevento il MoVimento 5 Stelle, che appare una scelta obbligata per chiunque abbia capacità di analisi del presente e memoria del passato cittadino”. Sono queste le prime parole dell'appello al voto che la candidata sindaco 5 Stelle, Marianna Farese rivolge agli elettori. “Perché sarebbe errore storico e imperdonabile votare Raffaele Del Vecchio o Clemente Mastella? Nel primo caso il motivo è sotto gli occhi di tutti: da vicesindaco ha contributo al disastro che ha impoverito e degradato la città, mostrando inettitudine a valorizzarne le potenzialità, avallando una gestione discutibile della cosa pubblica che ha portato più volte magistratura e Guardia di Finanza ad interessarsi di Palazzo Mosti. Appare francamente grottesco che possa proporsi come il risolutore di problemi che lui stesso ha contribuito a creare o non ha saputo risolvere in due lustri (dal grande incompiuto di Piazza Orsini al Malies). D’altronde lo slogan scelto per la sua campagna elettorale («Solo futuro») ha mostrato la volontà di non partire dalla realtà fattuale ma da una visione idealizzata, la cui forza, per altro, non è in chi la dovrebbe realizzare, mostratosi sotto tutela d’altri (Del Basso De Caro) ma nel supporto di una (tutta da verificare) 'filiera istituzionale'. Insomma – scrive ancora Farese - , con Del Vecchio avremmo, in tutti i sensi, una Benevento a sovranità limitata, con un sindaco dal perenne cappello in mano, tra Palazzo Santa Lucia e Roma”.
Non solo Del Vecchio, ma anche Clemente Mastella nel mirino dell'esponente grillina. “Votare Mastella significa, invece, fare un salto nel passato, quando Benevento avrebbe bisogno, al contrario, di entrare a pieno titolo nel XXI secolo. Anche in questo caso risulterebbero sviliti l’autonomia e il protagonismo cittadino, con imprenditori “amici” (in un rapporto per altro di tipo “privatistico”) che vengono periodicamente a deporre il proprio obolo in una piccola città eternamente provinciale. 'Pani e giochi' terrebbero tranquilli cittadini anestetizzati, mentre un uomo che è entrato in Parlamento per la prima volta quaranta anni fa utilizzerebbe la città come trampolino di lancio per altre avventure nazionali.
Esiste un’alternativa? Certo. Il MoVimento 5 Stelle da forza extraconsiliare ha posto all’ordine del giorno negli anni scorsi questioni di cui altri si sono appropriati (dalla mensa bio e a km. 0 al baratto amministrativo), ha vigilato e chiesto trasparenza sulla drammatica questione del debito del Comune, ha redatto un programma partecipato, ha messo in piedi una lista di persone incensurate e portatrici ciascuna non solo di una competenza professionale ma soprattutto di una sincera passione “civile”. Abbiamo posto le basi, insomma, in questi mesi per quella che abbiamo definito “rivoluzione gentile”.
Votare Marianna Farese e il Movimento 5 Stelle significa avere la certezza che ogni euro disponibile nelle casse del Comune sarà speso per la città e per la cittadinanza. Noi del M5S non promettiamo cose irrealizzabili, ma diamo la garanzia che le procedure saranno chiare, trasparenti, e che la partecipazione da parte dei cittadini sarà assicurata. I quattro pilastri della nostra azione saranno l’onestà, la trasparenza, la passione civica, la competenza.
Se Benevento e il Sud in generale sono ancora drammaticamente dentro la “questione meridionale” la responsabilità è anche delle sue classi dirigenti: non all’altezza del compito epocale, tutte dedite alle proprie clientele attraverso un uso indiscriminato delle risorse pubbliche. Il voto del 5 giugno è un voto che può dare una svolta decisiva non solo alla nostra città ma anche all’Italia intera a patto che non confermi lo status quo e non si rifugi nel piccolo mondo antico. In ogni caso, a prescindere dal proprio orientamento, è fondamentale esercitare il diritto al voto, un diritto conquistato negli anni con il sangue. Invito tutta la cittadinanza a non esimersi da questo dovere civico, sostenendoci per un vero cambiamento, ponendo fine alla decadenza dell’ultimo decennio. Che possa Benevento tornare a riveder le stelle”.